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LAMEZIA TERME – A 24 ore dall’operazione che ha sgominato la rete degli stupefacenti tra la provincia di Reggio Calabria e la zona di Lamezia, i carabinieri della compagnia hanno scoperto che la droga veniva nascosta in una cava di proprietà dei fratelli Giuseppe e Francesco Parisi, già arrestati nella retata di ieri legata all’operazione “Spare Tyre” che aveva coinvolto 12 persone. 

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Nel corso della conferenza stampa è stato spiegato che, durante le attività di perquisizione svolte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Catanzaro, dalla Compagnia di Lamezia Terme, coadiuvati dai militari del Gruppo Operativo Calabria di Vibo Valentia, cinofili e cacciatori, è avvenuto il ritrovamento, nella cava dei fratelli Parisi, in località Caronte, di 4 chilogrammi di marijuana confezionata ed occultata sia in contenitori di plastica sotterrati, sia in piccole confezioni plastificate nascoste in cumuli di terra isolati. E’ stato inoltre trovato materiale utile al confezionamento con circa 32 proiettili caibro. 38. 

La cava, secondo gli inquirenti, era il deposito dello stupefacente, un luogo di entrata ed uscita dei traffici illeciti. Il ritrovamento della droga, che ha portato all’arresto in flagranza di reato di Francesco e Giuseppe Parisi, già raggiunti ieri dal provvedimento restrittivo emesso dalla magistratura di Lamezia, rappresenta, secondo i Carabinieri, «un punto fermo a riscontro all’attività svolta» e che ha permesso l’arresto 12 persone del circondario lametino.

Nell’ambito del blitz scattato martedì, alle persone coinvolte sono stati contestati anche detenzione e traffico illegale di armi e danneggiamenti eseguiti mediante l’esplosione di ordigni. Tra le accuse c’è anche un tentato omicidio compiuto a Lamezia Terme nel 2012.

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