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“LA trilogia della città di K” di Agotha Kristoff edito in Francia a metà degli anni Ottanta, è un libro di scoperta. Uno di quei testi che restano nella memoria, leggero nella scrittura. Onirico. Un libro di formazione: la storia di due gemelli uno che decide di restare nel paese natio, l’altro che va in un paese libero. Ne viene fuori un romanzo intenso che scivola nel cuore direttamente, scritto da una donna, ungherese, che per quest’opera prima riesce a divenire immortale. Un libro da non perdere per riflettere su impudicizie e orrori, raccontati lievemente, ma come pugnali che restano nell’anima.

 

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