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POTENZA – Nel 2004 si sarebbe spacciato per tenente dell’esercito, ed è stato scoperto dai carabinieri di Potenza. Dieci anni dopo è accusato di truffato oltre 800mila euro, vendendo lo stesso appartamento a 15 persone diverse, prima sparire nel nulla.

E’ la denuncia di un gruppo di cittadini che da giugno sono sulle tracce di Gianluca Giammatteo, 31enne di Rionero ma da tempo residente a Roma.

Per raccogliere segnalazioni sul suo conto e raccontare l’accaduto è stato creato anche un sito internet, con un nome che è tutto un programma: «https://gianlucagiammatteotruffatore.wordpress.com/».

Giammatteo è accusato di aver incassato l’anticipo sulla compravendita del suo appartamento in via Michele Migliarini, un quadrilocale più servizi poco distante dall’aeroporto di Ciampino, da 15 potenziali acquirenti.

Ma il colpo vero e proprio l’avrebbe realizzato tra il 23 e il 24 giugno quando si è presentato in due banche diverse per rogitare l’immobile e incassare gli assegni emessi in cambio dell’apertura di un mutuo da parte di due diversi acquirenti.

In contemporanea la moglie, Jessica Ascacibar Loayza, avrebbe fatto lo stesso con altri 2 malcapitati.

Il tutto dichiarando, con «documenti falsi», di aver estinto l’ipoteca sull’immobile accesa nel 2012 da un’altra banca ancora. All’epoca infatti era stato lui ad acquistare l’appartamento, e per questo avrebbe aperto un mutuo da oltre 99mila euro che poi si è guardato bene dal restituire.

Un particolare non proprio indifferente: stando a quanto riportano le presunte vittime di Giammatteo chi gli avrebbe venduto la casa di via Migliarini, e a avrebbe incassato i soldi del mutuo (almeno in teoria), sarebbe stata sua madre, che però vive a Rionero e ancora oggi lavora all’ospedale di Melfi.

Il Quotidiano della Basilicata ha provato a contattare la signora senza successo. Mentre una persona che si è qualificata come «la sorella» di Giammatteo al telefono ha liquidato le domande sul fratello con una certa insofferenza: «Non è giusto chiamare a casa delle famiglie chiedendo informazioni di altre persone di cui non intendo né sapere né dire altro».

Ma le denunce nei confronti del 31enne di Rionero, che nel 2004 era finito nel mirino dei carabinieri di Potenza perché si spacciava per ufficiale entrando e uscendo dalle caserme del capoluogo, non si fermano qui.

Sul “suo” sito si parla anche di una sfilza di atti pubblici che Giammatteo avrebbe truccato lavorando per 3 anni in uno studio notarile della capitale: «si intestava appartamenti non di sua proprietà, garage dei condomini  vicini di casa, attico condominiale e falsificava atti e trascrizioni sempre in suo favore a discapito di ignari clienti dello studio».

Il Quotidiano ha scoperto qual è lo studio in questione, e la risposta della segreteria solo a sentire il nome di Giammatteo è stata alquanto significativa: «Siete tra gli acquirenti dell’immobile?» Ma una volta chiarito l’equivoco, e avuta la conferma che avesse lavorato lì, non c’è stato verso di sapere altro, e l’annunciata telefonata del titolare dello studio non è mai arrivata in redazione.

Dunque che fine ha fatto Giammatteo? Ormai al numero del suo ex appartamento di via Migliarini risponde un’operatore, ed è probabile che sia stato disattivato dal momento che è andato a viverci il primo dei 4 acquirenti passati in banca per il rogito, che ha trascritto la compravendita al catasto («seppur per questione di minuti»). Solo una traccia su facebook sembra indicare dove potrebbe trovarsi adesso. Si trova sulla pagina personale di «jessi.a.loayza», proprio come sua moglie Jessica Ascacibar Loayza. Due settimane fa “Jessi” ha recensito una discoteca di San Isidro, un moderno quartiere sull’oceano della capitale del Peru’, dove artisti alla moda e uomini d’affari convivono tra ambasciate e grattacieli di istituzioni bancarie e amministrative.

Da Ciampino il passaggio non è di poco conto.

l.amato@luedi.it

 

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