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di ALESSIA GIAMMARIA
GLI immortali delle Highlands stanno per arrivare: sette secoli dopo William Wallace, detto “Braveheart”, lo scozzese che sfidò gli inglesi e patì una morte straziante, il “Clan Wallace” sarà tra noi. Un’impresa che poteva riuscire solo a dei “cuori impavidi” come i “Portatori del Santo” che, per l’edizione 2011 delle 4 giornate più attese dai potentini – il conto alla rovescia è già partito anche su Facebook – sono stati già capaci di mettere a segno. Ma le sorprese sono sempre dietro l’ angolo – un doppio colpo: spettacolo del trio “La ricotta” e “Clan Wallace” live in piazza Mario Pagano. Il “Clan Wallece”, band capitanata da Seoras Wallace, porteranno a Potenza oltre che sonorità scozzesi anche un pezzo di Lucania: Andy Lowrie, uno dei componenti, infatti, è sposato con una potentina doc di nome Sara. Insomma cosa c’è di meglio per fare trionfare ulteriormente la potentinità, ovvero quel senso di appartenenza che per i “Portatori” – anche loro un Clan, fatto di valori e ideali nonostante le polemiche degli anni passati – è quanto di più grandioso esista? Il prossimo 28 maggio in piazza Mario Pagano si consumerà una vera “battaglia” scandita a ritmo di folk scozzese che potrebbe in un sol battito trasformasi in folk potentino. Fare arrivare i “Wallace” a Potenza sicuramente non è stata impresa facile per i “Portatori” che anche quest’anno non si sono fermati davanti a niente e a nessuno. Il “Clan” per la prima volta si esibirà nel sud Italia. Onore ai ragazzi – il clan si allarga con il passare degli anni – e anche all’Apt (Azienda di promozione turistica) che per contribuire alla causa dei “Portatori” ha deciso di farsi carico delle spese di vitto, viaggio e alloggio: ben due giorni per tutti i “Wallace” che arriveranno nel capoluogo il prossimo 27 maggio per ripartire il 29. In un’Italia dove Bossi si è inventato la Padania e la discendenza celtica di quelli che vivono al nord della penisola, con tanto di rito di ampolla di acqua del Po, a Potenza arrivano gli scozzesi: il “Clan Wallece” – che gli inglesi credevano di avere sconfitto nel 1305 quando catturarono “Brevaheart” – tornerà a fare paura “coprendosi” di musica anziché di sangue. L’unico rosso sarà il colore del vino che sgorgherà dai barili della cantina dei portatori in una piazza, Mario Pagano, gremita di potentini.

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