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CATANZARO – Quando risponde al telefono immagini tutto tranne che dall’altra parte del filo c’è una donna che combatte sul ring al pari di miti come Rey mysterio  o the Undertaker. Un tono di voce dolce, femminile, che tradisce la sua passione di sempre. Ortenzia Squillace, 47 anni,  è  campionessa nazionale di  wrestling  e si esibirà all’area Magna Graecia di Catanzaro  il prossimo 13 agosto nell’ambito della manifestazione “Una città per cantare”. Nella vita  quotidiana lavora al Comune di Sellia Marina, un centro che si affaccia sulla costa ionica, nel tempo libero si trasforma in Tenebra. Un metro e 70 di altezza per 75 chili di peso, racchiusi in un gonnellino in stile gladiatore  e in un top nero. Segno distintivo un anello a forma di teschio,  e il gioco è fatto.  La sua “doppia vita” di mamma, moglie e ora anche nonna di due splendidi gemellini, Salvatore e Nicolò, e di wrestler della Xtreme Italian Wrestling presieduta da Marcello Crescenti (una fra le più importanti federazione di wrestling in Italia insieme alla Italian championship wrestling)  si incastra alla perfezione. Del resto quello del wrestling è il  sogno nel cassetto che non tutti riescono a tirar fuori. Lei, ce l’ha fatta e ne va orgogliosa. 
«Quando sono nata – racconta – in famiglia ci si aspettava il maschio e  sono crescita come se lo fossi». Nessuna scuola di danza come le sue coetanee. Nessun desiderio di ballerina. Al contrario, una scuola di arti marziali. Per lei altri progetti.  «Vedevo gli spettacoli dei wrestler americani in televisione  e sognavo ad occhi aperti ammirando le prodezze dei  wrestler più forti di tutti i tempi – racconta – mi emozionava vedere il mio   personaggio preferito che riusciva a sconfiggere l’avversario. Volevo stare anch’io sul ring. Lì sopra ti senti davvero una bomba umana». 
Il  suo idolo è  Undertaker, al secolo Mark William Calaway , il non morto, una figura occulta che  sul palcoscenico ha visto diverse versioni. 
Dall’adolescenza alla età adulta, il sogno non  cambia. E’ il marito di Ortenzia ad iscriverla, forse anche per gioco, alla scuola della Xiw di Messina, la palestra che prepara i talenti del wrestling professionistico nel sud Italia.E così, dalla mattina alla sera Ortensia si ritrova  sul ring
E lì, quando combatte sopratutto  contro gli uomini,  è perfettamente a suo agio.  «Con loro non mi devo trattenere. Se devo dare un calcio, un pugno posso farlo liberamente. Lo diceva, mio padre – ammette teneramente –  che dovevo nascere uomo». 
 Il wrestling, aggiunge , è la sua linfa vitale. «Non so cosa farei senza il wrestling – ammette  – la mia unica paura è che andando avanti con l’età primo o poi io debba smettere». Ma rassicura: «Alla fine l’età non conta. L’importante è stare bene con il proprio corpo e essere sani». E lei, di energie ancora ne ha.  Sempre che non le vengano assorbite tutte dai Salvatore e Nicolò. 

CATANZARO – Quando risponde al telefono immagini tutto tranne che dall’altra parte del filo c’è una donna che combatte sul ring al pari di miti come Rey mysterio  o the Undertaker. Un tono di voce dolce, femminile, che tradisce la sua passione di sempre. Ortenzia Squillace, 47 anni,  è  campionessa nazionale di  wrestling  e si esibirà all’area Magna Graecia di Catanzaro  il prossimo 13 agosto nell’ambito della manifestazione “Una città per cantare”. Nella vita  quotidiana lavora al Comune di Sellia Marina, un centro che si affaccia sulla costa ionica, nel tempo libero si trasforma in Tenebra. Un metro e 70 di altezza per 75 chili di peso, racchiusi in un gonnellino in stile gladiatore  e in un top nero. Segno distintivo un anello a forma di teschio,  e il gioco è fatto.  

La sua “doppia vita” di mamma, moglie e ora anche nonna di due splendidi gemellini, Salvatore e Nicolò, e di wrestler della Xtreme Italian Wrestling presieduta da Marcello Crescenti (una fra le più importanti federazione di wrestling in Italia insieme alla Italian championship wrestling)  si incastra alla perfezione. Del resto quello del wrestling è il  sogno nel cassetto che non tutti riescono a tirar fuori. Lei, ce l’ha fatta e ne va orgogliosa. «Quando sono nata – racconta – in famiglia ci si aspettava il maschio e  sono crescita come se lo fossi». Nessuna scuola di danza come le sue coetanee. Nessun desiderio di ballerina. Al contrario, una scuola di arti marziali. Per lei altri progetti.  «Vedevo gli spettacoli dei wrestler americani in televisione  e sognavo ad occhi aperti ammirando le prodezze dei  wrestler più forti di tutti i tempi – racconta – mi emozionava vedere il mio  personaggio preferito che riusciva a sconfiggere l’avversario. Volevo stare anch’io sul ring. Lì sopra ti senti davvero una bomba umana». 

Il  suo idolo è  Undertaker, al secolo Mark William Calaway, il “non morto”, una figura occulta che  sul palcoscenico ha visto diverse versioni. Dall’adolescenza alla età adulta, il sogno non  cambia. E’ il marito di Ortenzia ad iscriverla, forse anche per gioco, alla scuola della Xiw di Messina, la palestra che prepara i talenti del wrestling professionistico nel sud Italia. E così, dalla mattina alla sera Ortensia si ritrova  sul ring. E lì, quando combatte sopratutto  contro gli uomini,  è perfettamente a suo agio.  «Con loro non mi devo trattenere. Se devo dare un calcio, un pugno posso farlo liberamente. Lo diceva, mio padre – ammette teneramente –  che dovevo nascere uomo».  

Il wrestling, aggiunge , è la sua linfa vitale. «Non so cosa farei senza il wrestling – ammette  – la mia unica paura è che andando avanti con l’età primo o poi io debba smettere». Ma rassicura: «Alla fine l’età non conta. L’importante è stare bene con il proprio corpo e essere sani». E lei, di energie ancora ne ha.  Sempre che non le vengano assorbite tutte dai Salvatore e Nicolò. 

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