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COSENZA – Il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto aveva preso di petto il problema della carenza di medici all’ospedale all’Annunziata di Cosenza e con una ordinanza sindacale (LEGGI) aveva intimato «alla Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza di provvedere immediatamente, nelle more ed anche in assenza del superamento del temporaneo blocco del turn-over, all’ulteriore prosieguo dell’avviato procedimento per il reclutamento di n. 4 unità di personale medico per il Pronto Soccorso e n. 3 unità di personale medico per l’U.O.C. di Anestesia e Rianimazione, garantendone la più celere conclusione, in sintonia con i principi fissati dalla legge n. 241 del 1990, in considerazione della assoluta eccezionalità della prospettata situazione attuale di grave pericolo che involge l’intera collettività locale». 

Un ordine perentorio cui la Direzione generale aveva dato seguito avviando le procedure di reclutamento con la determina 461/2014.

Ma a questo punto a bloccare tutto è arrivato l’ufficio del commissario per l’attuazione del piano di rientro che blocca tutto e tira in ballo la corte del conti. In particolare con una nota firmata dai due sub commissari Bruno Zito e Luciano Pezzi, l’ufficio del commissario invita l’Azienda «nell’ambito del potere di autotutela riconosciuto dalla legge alla Pubblica Amministrazione, a procedere all’annullamento della deliberazione dandone formale comunicazione agli scriventi» e aggiungendo inoltre che «è già stata inviata una preliminare informazione alla Procura regionale della Corte dei conti al fine di accertare l’eventuale responsabilità diretta e personale del dirigente che ha emanato l’atto».

La perentorietà della decisione dei sub commissari nasce dalla constatazione che ai sensi della normativa vigente «gli atti emanati e i contratti stipulati in violazione del blocco automatico del turn over sono nulli».

Una doccia fredda per la problematica dell’ospedale cosentino che in tal modo continua a evidenziare uno stato di forte emergenza per la carenza di organico che da diversi mesi viene denunciata. 

Dura la replica di Occhiuto: «È grave – afferma il sindaco – che un sub commissario che fra l’altro in questo momento non rappresenta nessuno, essendo il commissario straordinario decaduto, da quanto apprendo produca un atto del genere invitando sostanzialmente a non applicare l’ordinanza del Sindaco e inducendo quindi il direttore generale a commettere reato di cui all’art. 650 del codice penale che riguarda l’inosservanza del provvedimento di un’autorità. Senza contare che la mancata applicazione dell’ordinanza, vista l’assoluta eccezionalità della situazione di grave pericolo che coinvolge la comunità locale, con la necessità di tutelare la pubblica incolumità, potrebbe condurre a responsabilità ben maggiori. Di questo ho già provveduto a informare sia sua eccellenza il Prefetto e sia la Procura della Repubblica di Cosenza».

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