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Il day after del voto referendario in Grecia con gli effetti del “no” sulle Borse: sul Sole24Ore un’analisi approfondita delle ricadute prettamente economiche del caso che sta scuotendo la politica europea.

“Caos Grecia, linea dura Ue” l’apertura di Repubblica, “Trenta miliardi per salvare Atene” titola la Stampa anticipando le richieste di Tsipras nella ripresa dei negoziati sul debito. Il Tempo intervista Yanis Varoufakis, il ministro dimissionario che ieri, rimettendo il mandato via Twitter a favore del 55enne “marxista-europeista” Tsakalotos, ha voluto lanciare un messaggio: la vittoria del “no” all’austerity (61%) non è un no all’Europa ma l’auspicio di un rinnovato dialogo tra le nazioni Ue.

Si susseguono i vertici, ma dall’incontro bilaterale Merkel-Hollande di ieri emerge la richiesta urgente di un piano serio e responsabile, altrimenti niente aiuti: insomma, “porte aperte” ma a proposte credibili; oggi alle 13 le parole di Tsipras a Bruxelles, mentre l’orientamento è la ristrutturazione del debito.

Dalla Bce niente aiuti e banche chiuse fino a domani (sportelli aperti solo per le pensioni); sul Corriere della Sera il vicedirettore Federico Fubini svela il “piano segreto” greco (un piano Juncker rivisto con un miliardo di sconto) e il ministro Gentiloni in un’intervista dà la “colpa” ad Atene assolvendo la Germania, mentre il Fatto Quotidiano punta proprio sulle mosse di Mario Draghi per uscire dall’impasse. Secondo il Messaggero resta in campo “l’ipotesi Grexit”, cioè l’uscita della Grecia da Eurolandia. Di diverso avviso l’ex premier Gianni Letta, che intervistato dalla Stampa spera in una risoluzione indolore del caso.

I primi orientamenti sull’evoluzione della crisi sono attesi già stamattina nel corso dell’Eurogruppo, la riunione dei ministri economici dell’area Euro. Nel pomeriggio, sempre a Bruxelles, il summit dei capi di Stato e di governo cui prenderà parte anche il premier Renzi.

Da segnalare gli editoriali di Virman Cusenza sul Messaggero e Lucio Caracciolo su Repubblica: entrambi evidenziano come la crisi greca metta a rischio l’idea stessa di Europa solidale per come fu immaginata e disegnata dai padri fondatori del nuovo soggetto uscito dalla seconda guerra mondiale. Sul Corsera, Ernesto Galli della Loggia scrive che “una Unione mediocre risveglia le nazioni” nella contrapposizione tra burocrazia e popoli; il modello Europa attuale “non funziona più” neanche per il direttore di Repubblica, Ezio Mauro: avvertiamo un vincolo ma non ne riconosciamo la legittimità, commenta. “La moneta non basta, bisogna fare un salto di qualità”, chiosa.

Nel resto delle prime pagine, le cronache della prima giornata della visita del Papa in Sudamerica (ieri in Ecuador messa davanti a un milione di fedeli) e unisce le due giunte dei neogovernatori di Puglia e Campania, tra inviti (rifiutati) ai Cinquestelle e quote rosa. Infine la morsa del caldo, che interesserà fino a dopodomani soprattutto il centro-nord.

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