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COSENZA – «Finalmente dopo sei anni potrò difendermi» ha detto Nicola Adamo, ex vice presidente della Regione Calabria nella giunta di centrosinistra, il cui nome appare nell’avviso di conclusione indagini per il caso della maxi tangente per l’eolico, insieme a quello di altre 26 persone.

 

IL CERCHIO DEI PM SI CHIUDE: LA RICOSTRUZIONE DELLA MAXITANGENTE

L’ELENCO DELLE PERSONE COINVOLTE E DELLE POSIZIONI ARCHIVIATE

 

Nel corso di una conferenza stampa convocata dopo le notifiche che lo vedono coinvolto, l’esponente politico si è confrontato a Ottaviano Del Turco, socialista, ex presidente della Regione Abruzzo: «Dimostrerò nel processo – ha detto Adamo – che le suggestioni che possono essere create a mio danno sono ancora più incredibili e paradossali di quanto abbia potuto accadere a Del Turco, con la rappresentazione della busta che entrava piena di soldi e ne usciva piena di neve. Posso dimostrare con i fatti che i coimputati da me non hanno ottenuto nessun vantaggio anzi solo svantaggi».

Adamo  ha annunciato che farà di tutto per essere sentito dai magistrati. «Mi meraviglio che queste cose arrivano sempre all’approssimarsi di scadenze politiche», ha detto, aggiungendo: «Se qualcuno pensa di mandarmi a casa con questi metodi, sappiano che non ci riusciranno. Ho la pelle dura. Io voglio continuare a fare politica». 

Per il resto, l’esponente politico di centrosinistra ha mostrato di aver accolto la notizia della notifica in modo positivo: «In questi sei anni – ha aggiunto – agli occhi dell’opinione pubblica sono stato: indagato, imputato, perfino arrestato e poi forse condannato. Oggi che si chiudono le indagini posso già esprimere una grande soddisfazione perchè ho appreso della richiesta di archiviazione nei confronti di Enza Bruno Bossio (la moglie di Nicola Adamo, ndr). Avrò modo, attraverso la conoscenza degli atti, di battermi per l’archiviazione nei miei confronti o comunque per l’esistenza della mia conclamata innocenza rispetto ai fatti che giudico difficilmente da provare da parte dei pubblici ministeri perchè per quanto mi riguarda sono assolutamente inesistenti. Già se mi dovessi autodefinire estraneo avrei oggettivamente ammesso l’esistenza di questi fatti».  

 

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