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POTENZA – «La Corte dei Conti svolge sicuramente un ruolo fondamentale per la salvaguardia della legalità e dell’imparzialità della pubblica amministrazione. Ma sul senso di responsabilità degli organi politici mi pare opportuno evidenziare i risultati importanti che la nostra regione sta conseguendo, nonostante i suoi piccoli numeri. Tra questi: la trattativa con il governo nazionale sul petrolio. Si tratta di risultati resi possibili solo grazie al severissimo ruolo istituzionale degli organi politici coinvolti e alla loro integrità e dirittura morale. Se qualcuno nell’esercizio delle sue funzioni politiche ha commesso un errore è giusto che paghi, ma fino a prova contraria chiedo in questa sede che venga da tutti salvaguardata la nostra dignità, senza prestare il fianco al tritacarne mediatico posto in essere, in spregio alla verità dei fatti, da talune, recenti trasmissioni televisive».
Ha replicato così, ieri mattina, il governatore Pittella alle dure critiche del procuratore Oricchio contro i cattivi costumi di chi riveste funzioni pubbliche in Basilicata.
L’occasione è stata la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei conti, dove hanno preso la parola entrambi. Il procuratore per la sua relazione annuale sull’attività svolta. E il governatore per un saluto, che si è diventato l’occasione per rivendicare i risultati del lavoro svolto. Con uno spunto garantista che non cita in maniera esplicita, ma fa pensare alla recente sentenza per i rimborsi pazzi del parlamentino lucano, che ha visto Pittella e altri 21 consiglieri ed ex condannati a risarcire 206mila euro alle casse di via Anzio.
«Serve un’operazione verità, ed io la sto facendo, – ha proseguito Pittella – sui risultati conseguiti dalla Regione Basilicata col Governo nazionale riguardo anche alla piena osservanza delle norme che hanno impatto sulla tutela della salute umana e sulla salvaguardia dell’ambiente. Ognuno, nel rispetto della propria funzione, deve contribuire a costruire una Basilicata migliore. Matera 2019 rappresenta l’occasione giusta per provare a migliorare settori economici importanti come il turismo, la qualità della vita e i servizi avanzati».
«Per la verità, oltre alle reprimende, oggi mi sarei aspettato anche qualche nota di plauso». Ha insistito il governatore. «Su molte delle cose evidenziate nella relazione del procuratore siamo intervenuti. Nell’ottica del risparmio abbiamo messo in campo una drastica riduzione dei compensi ai vertici delle società in house. Abbiamo nominato un solo commissario per i tre Consorzi di bonifica, abbiamo modificato la governance di Acquedotto lucano prevedendo un amministratore unico al posto dell’attuale consiglio di amministrazione. Abbiamo dato vita alla Stazione unica degli appalti, con personale interno alle Pubbliche amministrazioni. E se il Consiglio approverà la nascita di EgriB accorperemo le Ato acqua e rifiuti e daremo vita ad un nuovo soggetto in grado di valorizzare l’acqua, bene primario della nostra regione, prima ancora del petrolio».
«Se entro fine anno il governo non cesserà il commissariamento dell’Epli – ha annunciato Pittella, rispondendo al procuratore che ha denunciato la continua proliferazione di enti – provvederemo allo scioglimento di Acqua spa che teniamo ancora in vita perché pensavamo, con le regioni Puglia e Campania, di sostituire l’Ente irrigazione nell’azione di governo dei grandi invasi. Abbiamo riformato l’Alsia, accorpato le funzioni dell’Arbea a quelle del Dipartimento regionale agricoltura, stiamo provando a cambiare le funzioni di Sviluppo Basilicata affinché svolga quella funzione di intermediazione finanziaria che sino ad oggi non ha garantito. Abbiamo istituito la Fondazione per la ricerca biomedica per conseguire gli obiettivi delle salvaguardia della salute e dell’ambiente insieme al Centro di monitoraggio ambientale».
«Stiamo quotidianamente resistendo al tentativo di farci cadere in trappole ed errori». Ha concluso il governatore. «Sappiate che per noi amministratori non è facile sollevare dal proprio incarico un dirigente o un funzionario. Sul ricorso esterno delle risorse umane agiamo in coerenza con gli obblighi previsti per l’utilizzo dei fondi europei e per sopperire alla mancanza di quelle professionalità talvolta richieste, non potendo d’altronde ricorrere ai concorsi. Riguardo poi alla difficoltà con cui la politica vive il dramma dell’emergenza sociale, abbiamo immaginato di meglio utilizzare le risorse umane disponibili sapendo che per nessuno è facile mandare a casa i lavoratori come quelli delle ex Comunità montane.
Queste sono le sfide che abbiamo lanciato alla nostra Basilicata, una regione capofila nel Mezzogiorno che non merita di essere descritta come la terra dei fuochi e che ha tutte le possibilità di recitare un ruolo diverso e più forte sulla scena nazionale».

l.amato@luedi.it

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