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POTENZA – Anche Equitalia vestirà i panni di Babbo Natale e, scendendo dal camino di ogni abitazione di contribuente che abbia collezionato almeno una cartella di pagamento non pagata, regalerà la sospensione dell’esecutività della stessa. Una tregua alle ostilità tra fisco e contribuente, in buona sostanza, che però varrà solo da oggi al prossimo 6  gennaio: in quest’arco temporale, per effetto della sospensione, non potranno essere intraprese esecuzioni forzate (pignoramenti) o misure cautelari (fermi o ipoteche). Insomma, non si toccheranno stipendi, pensioni, conti correnti, case e automobili degli italiani, per non guastare loro le feste. Faranno eccezione solo gli atti improrogabili, quelli cioè a rischio prescrizione e decadenza. E si pensa a far diventare una previsione strutturale la sospensione natalizia: quindi, non solo per quest’anno, ma anche per il futuro.

Dopo il 6 gennaio, però, anche Equitalia farà rientro dalle vacanze e tutto tornerà come prima. Anzi, scatteranno i nuovi metodi di riscossione attraverso la notifica delle cartelle esattoriali con PEC nei confronti di professionisti, ditte individuali e società: per chi non controllerà giornalmente la cartella di posta elettronica certificata potranno scattare decadenze e brutte sorprese (come il circolare con l’auto su cui è stato già apposto un fermo amministrativo). Questo consentirà di semplificare la burocrazia e di diminuire la massa di atti inviati per posta.

I NUMERI – Solo per capire la portata del “favore”, basta pensare che in media a settimana in Italia si inviano  300 mila cartelle, in  Basilicata 3.000, di cui 1.760 solo a Potenza. Saranno comunque inviate in Basilicata, perchè inderogabili,  180 cartelle, nella maggioranza dei casi attraverso la posta elettronica certificata. Per completare il discorso sui numeri, in totale in Basilicata negli ultimi tre anni sono state inviate nel 2015 124.370, nel 2014 161.272, nel 2013: 139.429.

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