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NEL giorno in cui a Stilo l’ennesimo sbarco porta circa ottanta immigrati in Calabria (LEGGI L’ARTICOLO) rischiando di trasformarsi in tragedia per il ribaltamento del barcone, rimbalza da Catania la notizia che una delle vittime della tragedia dei migranti nelle acque siciliane era stata in passato confusa tra le migliaia di volti che sono arrivati in Calabria sui barconi della speranza. 

RIMPATRIATO DA SIDERNO – Ci aveva provato quattro volte ad arrivare in Italia. E l’ultima speranza si era infranta nella Locride. E poi al quinto tentativo la tragedia. L’identificazione delle sei vittime del tragico sbarco di immigrati avvenuto ieri nello specchio di mare di fronte a Catania ha permesso di ricostruire la storia di uno di loro. Era un egiziano di 27 anni già rimpatriato altre quattro volte tra il 2004 e il 2013. E’ emerso da esami dattiloscopici eseguiti da polizia e carabinieri sulle vittime, accertamento disposto dalla Procura. Secondo quanto è emerso dagli archivi delle forze dell’ordine, il 27enne egiziano sarebbe sbarcato per la prima volta in Italia a Siracusa nel 2004. Poi è stato bloccato durante altri controlli in Sicilia nel 2006, a Biella (Piemonte) nel 2009 e l’ultima volta, appunto, nell’aprile del 2013 a Siderno. 

Il giovane ha tentato ancora una volta di rientrare in Italia, ma l’ultimo viaggio della speranza gli è stato fatale per lui e altri cinque connazionali, tutti di età compresa tra i 17 e 27 anni. Gli esami medici hanno confermato che sono morti per annegamento. Il minorenne deceduto avrebbe compiuto 18 anni il prossimo 25 agosto. 

QUASI DUEMILA NEL 2013 – Numeri da capogiro, storie che si intrecciano. «Solo sulle coste della provincia di Crotone si registrano circa 1.850 arrivi dall’inizio dell’anno», dice all’Adnkronos Leonardo Sacco, vicepresidente nazionale delle Misericordie d’Italia e governatore della Misericordia di Isola di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, dove sorge il Sant’Anna, il più grande centro di accoglienza d’Europa gestito dalle Misericordie, che conta 1.458 posti e al momento è al massimo della capienza. Vanno poi aggiunti tutti gli sbarchi nella Locride, un’altra delle destinazioni “calde” sul fronte immigrazione. 

«Siamo in una situazione di piena emergenza -rimarca Sacco- maggiore di quella che si registrò nel 2007 quando a Crotone dovemmo allestire una tendopoli per accogliere gli immigrati. Affrontiamo l’emergenza con l’ordinarietà ma non so fino a quando si riuscirà a reggere», avverte.

Redazione web

 

 

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