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Il carcere di Voghera

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CATANZARO – Aveva ottenuto un permesso premio dal magistrato di sorveglianza ma, allo scadere del beneficio, non è rientrato nel carcere di Voghera, dove era detenuto con la condanna all’ergastolo, facendo perdere le sue tracce.

A darne notizia è il segretario del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria Sappe, Donato Capece, che spiega come si tratta «tecnicamente di evasione, e questo non può che avere per lui gravi ripercussioni se non si costituisce al più presto». Capace ha aggiunto che «l’uomo è un detenuto italiano, di origini calabresi, ha un “fine pena mai”, ossia è ergastolano, ed è collaboratore di giustizia. Il permesso premio era stato autorizzato per recarsi in una località del Piemonte».

Capece giudica la condotta del detenuto «un evento irresponsabile e gravissimo, per il quale sono già in corso le operazioni di polizia degli Agenti della Penitenziaria finalizzate a catturare l’evaso. Nei primi sei mesi del 2016 si erano già contate 14 evasioni da permessi premio (5 italiani e 9 stranieri) e 9 mancati rientri in carcere da detenuti ammessi al lavoro all’esterno delle strutture di pena (3 italiani e 6 stranieri). Dati minimi, rispetto ai beneficiari».

Quanto accaduto però «non deve inficiare l’istituto della concessione dei permessi ai detenuti. Servirebbe, piuttosto, – aggiunge Capece – un potenziamento dell’impiego di personale di Polizia Penitenziaria nell’ambito dell’area penale esterna. A nostro avviso è fondamentale potenziare i presidi di polizia sul territorio, anche negli Uffici per l’Esecuzione Penale esterna, potenziamento assolutamente indispensabile per farsi carico dei controlli sull’esecuzione proprio dei permessi premio, delle misure alternative alla detenzione, sui trasporti dei detenuti e sul loro piantonamento in ospedale. E per farlo, servono nuove assunzioni nel Corpo di Polizia Penitenziaria, istituzione invece pesantemente penalizzata anche dall’ultima manovra finanziaria: la sicurezza dei cittadini non può essere oggetto di tagli indiscriminati e ingiustificati e non può essere messa in condizione di difficoltà se non si assumono gli Agenti di Polizia Penitenziaria».

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