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Traffico intenso ma scorrevole sul tratto calabrese dell’autostrada A/3 Salerno-Reggio Calabria. Secondo quanto segnala il compartimento Polfer di Catanzaro, il flusso di veicoli risulta superiore alla media per il tradizionale esodo estivo, ma non si segnalano intoppi. Situazione analoga sulle due strade statali litoranee, la 106 ionica e la 18 tirrenica.
La circolazione sarà favorita dal blocco dei mezzi pesanti che non potranno viaggiare fino alle 24 di oggi e domani dalle ore 7 alle ore 24,00. Nel corso della mattinata la circolazione è stata sostenuta, ma senza rallentamenti anche grazie ai nuovi tratti aperti in Campania, 2 km all’altezza di Pontecagnano e 6 km tra Contursi e Sicignano; in Basilicata, 13 km tra Padula e Lagonegro e in Calabria, 8 km tra Altilia e San Mango d’Aquino. Alle ore 10, sono stati registrati volumi di traffico con 2100 veicoli l’ora all’altezza di Salerno e 800 all’altezza di Lauria, alla fine del tratto lucano.
Nel tratto calabrese si registrano 1200 veicoli l’ora a Cosenza, 1000 a Falerna e 800 veicoli l’ora a Pizzo Calabro e Villa San Giovanni. I tempi di percorrenza, forniti all’utenza attraverso i pannelli a messaggio variabile, alle ore 10,00 sono: Salerno-Battipaglia 14 minuti; Salerno-Padula 60 minuti; Salerno-Lagonegro Nord 70 minuti; Salerno-Sibari 134 minuti.
A Villa San Giovanni, – si evidenzia – i tempi di attesa agli imbarchi per la Sicilia sono regolari. “L’Anas ricorda il piano di gestione dell’esodo estivo che prevede l’impiego di 330 uomini e 85 mezzi per garantire assistenza a chi viaggia sull’A3 attraverso un costante filtro sulla circolazione in collaborazione con la Polizia Stradale, l’individuazione di percorsi alternativi, in caso di forti rallentamenti, e una tempestiva informazione all’utenza. L’evoluzione della situazione in tempo reale è consultabile attraverso il sito https://www.stradeanas.it/trafficowww.stradeanas.it/traffico”.

OCCHIUTO CHIEDE RISARCIMENTI PER I DISAGI LEGATI ALL’A3
I disagi sulla Salerno – Reggio Calabria sono ancora molteplici nonostante le rassicurazioni e le nuove aperture dell’Anas. I cantieri aperti e le chiusure, a cadenza quasi quotidiana, programmate in pieno esodo estivo, aggiunte alle inefficienze croniche, stanno facendo dannare gli automobilisti. E non ci sono alternative che tengano, anzi: l’incolonnamento è garantito anche sulle deviazioni, com’è capitato, nel cosentino, sulla Statale 18.
Ora ad insorgere è il neo sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, che dei disagi ieri è stato anche diretto testimone. Partito presto da Cosenza per raggiungere l’aeroporto di Lamezia e partire alla volta di Roma, dove lo attendevano impegni istituzionali già dalle 9, è rimasto intrappolato sull’A3 perché, a quanto pare, la chiusura dell’autostrada nel tratto compreso tra gli svincoli di Altilia e di Falerna non è terminata alle 5 ma due ore dopo. Un “contrattempo” che ha creato disagi e problemi a numerosi automobilisti che pure si erano messi in strada per tempo, in modo da rispettare appuntamenti, impegni di lavoro, partenze per affari o per vacanza.
Per il sindaco Occhiuto serve una mobilitazione: «Sono fortemente indignato e amareggiato per la grave situazione di stallo in cui l’autostrada Salerno-Reggio Calabria versa da anni, provocando un arretramento generale – scrive – a una terra che vorrebbe spingersi in avanti mentre invece si trova suo malgrado a essere mortificata di continuo nella dignità e nelle ambizioni. A mio avviso occorre immediatamente pretendere un risarcimento attraverso la costituzione di un Comitato di sorveglianza dei sindaci calabresi».
«Come amministratori, ci stiamo adoperando per promuovere iniziative di rilancio territoriale, per favorire il turismo culturale che ha in questa regione una madre prolifica, ma i nostri sforzi risulteranno sempre vani – dice – se nel contempo veniamo danneggiati da questo blocco infrastrutturale che non ci offre sinergia né collaborazione e, anzi, ci riporta a uno stato primordiale dei servizi. Le terribili carenze alle quali i governi che si sono succeduti in questo cinquantennio ci hanno abituati, non devono farci cadere nel baratro dell’assuefazione e della rassegnazione, altrimenti continueremo a essere ultimi in Italia e in Europa. Io dico basta. E spero che aderiscano alla mia posizione tutti i sindaci calabresi che abbiano l’orgoglio di richiedere un risarcimento per le tante opportunità perse e per tutte le vittime innocenti che le strade dissestate hanno strappato alla vita». Occhiuto, parla anche della situazione legata ai trasporti ferroviari: «Da un lato – dice – i disagi eccessivi di un’autostrada entrata nell’immaginario collettivo come un girone infernale da evitare a ogni costo specie d’estate (e della quale si è occupata anche la rivista National Geographic Italia nel numero d’agosto). Dall’altro, la beffa di scoprire che, quando proprio non è possibile raggiungere in orario, ad esempio, l’aeroporto di Lamezia Terme partendo dal capoluogo bruzio, non sarà possibile declinare sulla via ferroviaria a causa dell’incomprensibile soppressione di molti treni per la capitale». Il riferimento è ai Frecciargento, i treni veloci che assicurano di raggiungere la capitale in meno di quattro ore e che, rispetto all’offerta iniziale, sono stati diminuiti nei mesi scorsi.
Per Occhiuto, insomma, ne va dello sviluppo della Calabria e delle prospettive dei calabresi, in tutti i campi, non per ultimo il turismo. Da qui l’appello ai suoi colleghi sindaci. «Propongo la richiesta di un risarcimento collettivo. Abbiamo bisogno di tempi certi, di un organo di garanzia – spiega – deputato a controllare l’andamento dei lavori e ad applicare delle penali per i ritardi di volta in volta accumulati, costituendo delle commissioni di vigilanza che conducano a risarcimenti effettivi. Occorre realizzare un Comitato di sorveglianza istituzionale che sia un organismo unico in cui i rappresentanti dei Comuni possano seguire l’andamento dei lavori sul tratto autostradale calabrese. Basta, dunque, con l’assuefazione a una realtà che dobbiamo assolutamente cambiare per scongiurare problemi di sicurezza, crisi delle attività commerciali, degli scambi di ricerca con le Università e del turismo che non decolla per colpa delle interruzioni viarie. Se già per i calabresi è un’impresa eroica avventurarsi sulle proprie strade, perché dovrebbero arrivare da fuori ad attraversarle?».

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