X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

REGGIO CALABRIA – Comincia a diventare una sorta di esodo di massa il viaggio dei migranti che quasi quotidianamente vengono intercettati su barconi o pescherecci al largo del Mediterraneo. Il numero di quelli soccorsi ieri al largo del Canale di Sicilia dalla nave Etna della Marina militare e giunti a bordo della stessa unità nel porto di Reggio Calabria, ammonta a 618, (402 uomini, 104 donne e 112 minori di cui 75 non accompagnati), quasi tutti in condizioni fisiche che non destano eccessive preoccupazioni. I migranti nel momento in cui sono stati intercettati dalla nave della Marina Militare Etna, impegnata nel Mediterraneo nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum. si trovavano a bordo di diverse imbarcazioni Due sono i barellati, come pure le donne incinte. 

C’è anche una persona con un sospetto pregresso infarto che è stata affidata alle cure dei sanitari. Gli immigrati, quasi tutti sprovvisti di documenti, sono di nazionalità somala, siriana, palestinese, marocchina e tunisina ed a prestare loro le prime cure sono stati i medici dell’ufficio sanitario marittimo, aereo e di frontiera assieme a pediatri volontari, personale medico del Suem e della Croce Rossa. Impegnati nelle operazioni di soccorso anche agenti della polizia municipale e provinciale di Reggio Calabria e della Protezione civile, assieme a carabinieri, polizia e guardia di finanza. Cento saranno i migranti che verranno trasferiti immediatamente nel centro di prima accoglienza di Crotone, mentre i restanti, divisi in gruppi, sono saliti sugli autobus dell’Atam per raggiungere le due palestre, lo Scatolone, a sud della città, vicino lo stadio, e la palestra Boccioni di Viale Messina, ambedue messe a disposizione dal Comune di Reggio. Fin dalla serata di venerdì scorso è stata attivata dalla Prefettura un’unità di crisi per il coordinamento delle attività di primo soccorso. All’incontro hanno partecipato i rappresentanti del Comune capoluogo, della Provincia, delle Forze di Polizia, della Capitaneria di Porto, del Suem, del Capi, delle associazioni di volontariato e della Croce Rossa.
 A tale scopo è stata attivata la sala operativa di protezione civile fino alla fine delle operazioni di soccorso. Il piano messo a punto dalla Prefettura prevede, quindi, l’accoglienza dei migranti presso le due strutture individuate dal Comune che assicura anche la somministrazione dei pasti e garantisce le misure di prima assistenza, con la collaborazione delle associazioni di volontariato del territorio che peraltro avevano già assicurato ampia collaborazione in occasione del precedente sbarco di sabato 14 giugno. 
 In collaborazione con la Prefettura di Crotone, circa 100 migranti saranno ospitati in apposite strutture di quella provincia. Diversi gli appelli delle tante associazioni di volontariato per reperire indumenti per i migranti, con l’invito alla popolazione reggina ad un grande atto di solidarietà che possa rendere meno disagiata la permanenza dei tanti profughi, in attesa di dislocarli in centri appositi di prima accoglienza. Un appello che di certo a Reggio aver risposte, essendo già la città mostratasi ospitale.
Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE