X
<
>

Condividi:
1 minuto per la lettura

CATANZARO – E’ durata venti giorni l’agonia di Francesco Piacente. Alla fine non ce l’ha fatta a sopravvivere alle ferite riportate nell’esplosione della fabbrica di munizioni. Diventano due, quindi le vittime della tragedia avvenuta a Caraffa, alle porte di Catanzaro, il 13 giugno scorso: il proprietario, Franco Caligiuri, è morto dopo le cure prestate nell’ospedale di Catanzaro e il ricovero nel centro grandi ustionati di Cesena. Piacente era un cliente e non un collaboratore dell’azienda come inizialmente si pensava. L’uomo era dottore commercialista e funzionario della società Calabria.It e, hanno riferito i familiari, era un appassionato di caccia e si trovava casualmente all’interno dell’azienda quando si è verificata l’esplosione.

GUARDA IL VIDEO: I SOCCORSI NELLA FABBRICA

Piacente, invece, era stato ricoverato nel centro grandi ustionati di Catania. Il pubblico ministero titolare delle indagini, Saverio Vertucci, ha disposto l’autopsia sul corpo dell’uomo che sarà effettuata nel centro di medicina legale di Catanzaro dalla dottoressa Federica Colosimo. 

Quel drammatico venerdì, l’esplosione ha devastato la fabbrica nella quale si trovavano i due uomini (LEGGI). Insieme a loro c’erano anche il figlio di Caligiuri e una ragazza rumena, ma entrambi erano riusciti a fuggire. Per il proprietario e per Piacente, invece, le ferite sono state mortali

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE