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VIBO VALENTIA – L’attività trae origine da una precedente complessa ed articolata indagine di polizia economico-finanziaria a conclusione della quale sono state accertate numerose violazioni amministrative e penali. Le Fiamme gialle hanno controllato un arco temporale che va dal 2010 al 2012, recuperando a tassazione in materia di Imposte sui redditi oltre 8 milioni di Euro ed in materia di Iva quasi 1,2 milioni di euro. Da qui il sequestro disposto e attuato dalla Finanza (LEGGI L’ARTICOLO SUL SEQUESTRO)

 Nella circostanza, i legali rappresentanti della società, Angela La Rosa, 39 anni e Girolamo Seminara, 36 anni, entrambi del luogo sono stati segnalati all’Autorità giudiziaria competente per i reati di dichiarazione infedele, omessa dichiarazione ed occultamento di scritture contabili nonché per bancarotta fraudolenta. 
«È un lavoro che si innesta in un filone d’indagine su cui già in precedenza abbiamo spesso operato. L’imprenditoria vibonese è obiettivamente sana, purtroppo le mele marce si trovano ovunque, ma noi le stiamo da tempo eliminando». Così il procuratore capo Mario Spagnuolo commenta l’operazione “Tale e quale” condotta dal Nucleo di Polizia giudiziaria della Guardia di Finanza di Vibo coordinata dal pm Alessandro Pesce che ha portato, oltre al sequestro di beni per tre milioni di euro, anche all’iscrizione nel registro degli indagati dei due imprenditori di Limbadi. L’indagine, come ha riferito Spagnuolo che ha reso noto la trasmissione degli incartamenti alla Distrettuale di Catanzaro, è stata compiuta in modo molto analitico e curato con apposite verifiche di tipo fiscale: «Dagli accertamenti è emerso come la società avesse una contabilità fiscale assolutamente anomala, con l’alterazione dei costi e dei ricavi. Non pagava l’Iva e l’Ires e risultava essere debitrice nei confronti dello Stato. A questo punto, viene fatta fallire per costituirne – come l’araba fenice che risorge dalle proprie ceneri – un’altra». 
Il pm Pesce, il tenente colonnello Michele Di Nunno e il colonnello Paolo Valle hanno evidenziato come «la Edil Seminara con riferimento all’anno 2010 dichiarasse utili per 50.000 euro e un fatturato per 2 milioni ma faceva registrare una movimentazione finanziaria pari a 4 milioni di euro. E stesse anomalie erano risultate anche nei due anni successivi».
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