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LA rilevazione storica degli eventi calamitosi è stata possibile attraverso un controllo incrociato tra i dati degli annali pluviometrici prodotti dagli enti e le fonti di cronaca. Quando ho riscontrato improvvisi incrementi dei valori di precipitazione ho verificato attraverso le fonti di cronaca se ci sono stati danni che hanno interessato i centri abitati urbani e le aree rurali.

Nella compilazione del database del WebGIS il dettaglio di localizzazione e le descrizioni sono sensibilmente cambiate nel corso degli anni interessati dal censimento ed i risultati sono influenzati dalla documentazione utilizzata. Inizialmente i giornali consultati erano infatti testate giornalistiche di tiratura nazionale che dedicavano poche pagine alla cronaca locale lucana. Solo a partire dalla fine degli anni ’90 sono nate testate locali: il dettaglio delle informazioni è così incrementato notevolmente, pertanto è stato possibile rilevare e localizzare con maggior dettaglio le tipologie di danno.

Nonostante la discontinuità degli eventi di precipitazione eccezionale nell’arco temporale (1959-2013) si riscontra tuttavia una ciclicità. Dall’analisi dei risultati emerge che novembre è il mese nel quale si sono verificati più eventi meteorici eccezionali. I mesi di gennaio e dicembre sono stati anch’essi frequentemente caratterizzati da precipitazioni eccezionali, mentre a maggio e giugno non ne sono mai stati registrati. Per quanto concerne gli eventi eccezionali estivi, il mese più colpito è agosto. E’ inoltre da sottolineare che spesso si sono anche verificati durante gli stessi giorni del mese: oltre all’evento eccezionale di questi giorni anche il 7 ottobre 2005 c’è stato un evento del genere. Se si analizza anche a lungo termine eventi eccezionali hanno colpito il Metapontino il 7 ottobre del 1966 e l’8 ottobre del 1963. Gli enti competenti dovrebbero quindi effettuare azioni di manutenzione dei canali di scolo delle acque, controlli al sistema fognario e degli argini fluviali soprattutto in questi mesi.

La fine degli anni Sessanta e tutto il decennio successivo è stato caratterizzato da eventi meteorici eccezionali che hanno colpito soprattutto le aree collinari del Metapontino ed i danni prodotti hanno interessato i versanti collinari dei centri abitati urbani. In particolare i Comuni più colpiti sono quelli di Craco, Pisticci e Tursi ed i danni registrati sono soprattutto connessi all’innescarsi di fenomeni franosi. Essi sono stati particolarmente frequenti negli anni ’60 e ’70 e, dopo una stasi, si sono nuovamente presentati frequentemente nell’ultimo decennio.

Inoltre, una delle potenzialità che offre il database EvAlMet è la possibilità di conoscere la tipologia dei danni registrati nei quartieri di centri abitati. Negli anni ’80 gli eventi eccezionali hanno soprattutto colpito le aree

prettamente pianeggianti. I danni più ingenti hanno coinvolto le aree rurali dove coltivazioni e strade interpoderali sono stati seriamente compromessi. Nell’evento di dicembre 1984 è stato registrato il valore più alto di

precipitazione giornaliera presente nel database, pari a 284mm. Il decennio successivo è stato invece caratterizzato dall’emergenza siccità e dall’intensificarsi di eventi estremi. Particolarmente significative sono le rilevazioni delle precipitazioni effettuate dalla stazione di Bernalda: nel 1990 il totale annuo è stato di circa 400mm. Tuttavia le piogge si sono concentrate esclusivamente in 4 giorni di novembre con conseguenze devastanti. Inizialmente tra il 15 e 16 novembre sono caduti più di 80 mm. di pioggia; successivamente, tra il 25 ed il 27 novembre, le precipitazioni hanno superato i 150 mm. In particolare l’evento del febbraio 2011 ha provocato danni ingenti e messo a rischio le comunità rurali. Nonostante l’entità dei danni prodotti, le rilevazioni giornaliere pluviometriche non mostrano valori eccessivamente alti, poiché i massimi registrati l’1 marzo sono stati di circa 150 mm., valori quindi molto inferiori a quelli di altri eventi. Ciò risulta indicativo di una diminuita manutenzione nella pulizia e gestione dei canali e delle reti di disciplina delle acque.

Durante la realizzazione del Webgis è stato possibile constatare quanto importante sia la memoria storica degli eventi calmitosi per prevenire danni e disastri da questi provocati. Sebbene le fonti di cronaca non costituiscano

documenti scientifici e tecnici, essi possono essere fondamentali per segnalare situazioni di rischio.

Durante la raccolta degli articoli dei quotidiani è stato riscontrato che le aziende agricole colpite nell’evento del febbraio 2011 avevano in passato subito gravi danni. Sin dal 1985 l’azienda Esposito è citata nelle fonti di cronaca tra quelle che hanno subito maggiori danni. In particolare nel 2005  vengono evidenziate le problematiche infrastrutturali dovute alla scarsa manutenzione dei canali di bonifica ed all’inadeguatezza delle reti di sgrondo che convogliano le acque dalla SS106. Ancora una volta nel 2010 è nuovamente citato il problema (Il quotidiano 6 novembre), tuttavia non è stato effettuato alcun intervento. Così nel 2011: come si apprende dalle cronache del 3 marzo, i conduttori dell’azienda hanno rischiato la vita e sono stati costretti a fuggire a causa degli allagamenti. Ciò testimonia quindi che, mediante la consultazione delle pubblicazioni, è possibile individuare le particolari situazioni di criticità presenti.

Il materiale fotografico può rivelarsi decisamente utile.

Un esempio molto significativo è riscontrabile nel borgo di Metaponto. Il materiale fotografico disponibile per i vari eventi evidenzia quanto sia precaria la condizione infrastrutturale dell’abitato poiché, a seguito di abbondanti piogge, in alcune vie si verificano frequentemente allagamenti. Conoscere i dati relativi agli eventi calamitosi, la loro ubicazione e pericolosità, rappresenta un’attività indispensabile per attuare un’efficace politica di prevenzione e pianificazione territoriale, oltre che realizzare nuove reti infrastrutturali ed opere di nuova urbanizzazione in condizioni di sicurezza. In tale ottica il Webgis EvAlMet realizzato potrebbe favorire la più ampia

diffusione e fruizione delle informazioni alle amministrazioni locali, ai soggetti pubblici e privati che gestiscono le reti infrastrutturali, nonché ai tecnici che operano nel settore della difesa del suolo, oltre che ai singoli cittadini.

Ciò è tanto più necessario poiché, se prima esisteva un servizio idrografico a livello nazionale che raccoglieva negli annali i dati pluviometrici relativi a tuttoil territorio nazionale, oggi, a seguito del trasferimento delle competenze alle Regioni, si hanno solo dati frammentari e l’efficacia di tale attività è lasciata alla capacità dei singoli Enti sub regionali. Altra potenzialità del sistema informativo EvAlMet è la possibilità di espansione in relazione all’implementazione di ulteriori dati relativi agli eventi calamitosi futuri. Inoltre, attraverso i dati rilevati nel corso degli anni, si potranno effettuare valutazioni sull’efficacia degli interventi realizzati nella difesa del suolo e nella sistemazione e manutenzione idraulica, associando ad obiettivi ed azioni opportuni indicatori. Ciò potrebbe rivelarsi un efficace sistema di monitoraggio e valutazione delle procedure di attuazione degli interventi finalizzati alla mitigazione dei rischi naturali e della gestione delle risorse economiche correlate. Sfruttando le potenzialità del sistema EvAlMet, sarà possibile utilizzare internet non solo come strumento di veicolazione delle scelte di pianificazione, ma come vero e proprio strumento per la partecipazione di diversi attori che a vario titolo operano nella gestione, pianificazione e programmazione territoriale.

L’architettura del sistema consente di affrontare la complessità intrinseca dei fenomeni calamitosi in modo strutturato e uniforme, tale da garantire agli utenti un’azione comune e partecipata. Infatti i progetti e i piani di sviluppo territoriale coinvolgono una molteplicità di decisioni presi da differenti attori che spesso hanno una visione incompleta e parziale della complessità e azioni da attuare. Un sistema unico a cui fare riferimento tenderà ad aumentare la probabilità di successo di un determinato progetto o di un programma di interventi, rispondendo ai criteri di efficacia ed efficienza in relazione ai risultati attesi.

Inoltre, le informazioni del sistema EvAlMet consentono di affrontare al meglio i problemi dei rapporti tra agricoltura e ambiente fluviale: i corsi d’acqua e le aree adiacenti alle rive nelle zone di più frequente esondazione, potranno essere sottoposte a un più pertinente regime di tutela, mediante lo strumento giuridico delle zone protette, considerate prioritarie per la difesa della natura, del paesaggio e, entro certi limiti, anche per la ricreazione.

La disponibilità multitemporale di immagini georeferenziate su Google Earth permette di conoscere i punti più sensibili in caso di eventi eccezionali. Infine, EvAlMet consente di allargare il target di riferimento a utenti non specialisti del territorio, soddisfacendo l’esigenza delle Amministrazioni di creare un rapporto più immediato con i cittadini, offrendo all’utente la possibilità di accedere al patrimonio informativo territoriale,  fondamentale per la realizzazione di un vero processo di pianificazione partecipata.

 

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