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Roberto Sacco (in foto) è un personaggio Facebook. E come tutti i personaggi Facebook è capace, da un giorno all’altro, di fare una rivoluzione. Nulla di epocale, sia ben inteso. Qualcosa di piccolo, di tribale. Anzi, di “familiare” (che a noi latini ci piace tanto). «Sacco di tutto il mondo unitevi!» urla il Sacco. E fin qui nulla di male (ne ha parlato pure “Il Mattino” edizione di Salerno). I Sacco dei cinque continenti s’incontreranno, guarda un po’, a Sacco (provincia di Salerno, appunto) grazie al Sacco. Cioè Roberto da Matera, classe ’74, professione cassintegrato con molto tempo libero. Roberto Sacco ha creato un gruppo estendendo l’invito a tutti gli omonimi – affinchè vuotino il sacco e si facciano vivi – e l’ha redatto in ben 4 lingue. La kermesse sacchiana si svolgerà dal 30 aprile al 1 maggio 2011. Finora hanno aderito in 42 (sui circa 1320 adepti della setta “Sacco in the World”, fondata da Roberto come gruppo facebookkino apposito, tempo fa). Inutile dire che Roberto, su Facebook, è una star. Rivelatosi come creatore del gruppo “Matera capoluogo di regione” – che ebbe un grande successo (vi aderirono in migliaia, persino potentini veraci!) – e assiduo frequentatore di bacheche anche illustri, Sacco c’ha un sacco di amici. Riesce a superare persino la fatidica soglia dei 5000, limite alle relazioni digitali stabilito da Zuckerberg come non umanamente superabile. Come fa? Tranquillamente: col vecchio ma sempre funzionante escamotage del profilo bis. E dimostra pure a quel giovinotto brufoloso e strafottente che ha creato l’impero elettronico della vacuità e della vanità, che s’era sbagliato. Potenza della rete sociale. Dei signori Sacco. Dell’anonimato che sovrasta il senso stesso della celebrità. Le gesta di Roberto Sacco, da Facebook alla vita reale, in questo senso sono esemplari: gli album fotografici del personaggio in questione immortalano soggetti che vanno da Paolo VI a Bob Sinclair, passando per scatti con bonone ammiccanti al bunga-bunga, romantici scorci materani, grigliate di carne, Ferrari, presepi viventi, matrimoni, funerali e goliardate varie. L’identità elettronica (e, a giudicare dalle immagini, anche quella reale) del Sacco è variegata e bulimicamente frenetica. «Tutti nascono UNICI. Alcuni continuano» rivela Roberto nel campo: “Informazioni su Roberto”. E pare un idolo perfetto della società dello spettacolo. Solo che nessuno sa esattamente chi egli sia. Migliaia di pose in migliaia di situazioni differenti con migliaia di persone sempre diverse. Un misto tra un disturbatore televisivo e il geniale Forrest Gump, perfetto uomo qualunque contemporaneo con un’ambizione politica non da poco. «Non conosco le ideologie e vedendo chi ci governava e governa, se loro le hanno, preferisco non averle» dichiara Roberto, perché la sua unica ideologia, in fondo, è il qualunquismo della rete, quello che nasce dalla presunta consapevolezza di detenere (per mezzo di una tastiera e di una connessione ADSL controllata dai Regimi) il potere per cambiare il mondo (ma senza sapere come). Roberto, comunque, inizia da lontano, cioè dal proprio casato. E chissà che questo raduno dei Sacco non inneschi una rivoluzione dei Sacco che mandi via questi con le mani nel sacco. Vedremo. Per intanto chiudiamo come avrebbe chiuso Roberto Sacco: «Se non gradite ciò che è scritto nel mio profilo, potete anche uscire e fare un favore a voi e a ME!».

Damiano Laterza

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