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CATANZARO – Sedici condanne, di cui una all’ergastolo ed altre 15 a pene comprese tra i 6 ed i 16 anni, sono state chieste dal pm della Dda di Catanzaro, Marisa Manzini, nel corso del processo con rito abbreviato nei confronti di esponenti delle cosche del vibonese accusati a vario titolo di omicidi nell’ambito della faida dei boschi, associazione mafiosa e traffico internazionale di droga tra Olanda e Albania. Il processo è in corso davanti al giudice per le udienze preliminari distrettuale di Catanzaro, Gabriella Rejllo. La richiesta di ergastolo riguarda Vincenzo Loielo, accusato del duplice omicidio di Rocco Maiolo e Raffaele Fatigà. Per il collaboratore di giustizia Antonio Forastefano è stata chiesta la condanna a 14 anni e sei mesi perchè accusato del duplice omicidio dei fratelli Vincenzo e Giuseppe Loielo, di 46 e 44 anni, uccisi a Gerocarne il 22 aprile 2002. Per gli altri quattro collaboratori di giustizia, Enzo Taverniti, Francesco Loielo, Michele Ganino e Rocco Oppedisano la Dda ha chiesto condanne variabili dai 2 ai 4 anni e sei mesi. Nel corso della requisitoria il pubblico ministero ha chiesto anche altre dieci condanne per il reato di associazione mafiosa e traffico internazionale di stupefacenti. I sedici imputati sono stati arrestati nell’ottobre del 2012 nell’ambito dell’operazione della squadra mobile di Catanzaro chiamata ‘Luce nei Boschi’. Le indagini hanno avuto inizio dopo una serie di omicidi compiuti nella faida dei boschi tra le cosche della ‘ndrangheta che ha provocato negli anni decine di vittime nella zona al confine tra le province di Catanzaro, Reggio Calabria e Vibo Valentia.

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