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REGGIO CALABRIA – Confermata, dalla Cassazione, la custodia cautelare in carcere per Marianna Barbaro, la moglie del boss Giuseppe Pelle detto ‘gambazza’, accusata di aver aiutato il marito ad ottenere certificati medici che attestavano falsamente che l’uomo soffriva gravemente di depressione con l’obiettivo di aiutarlo ad evitare la detenzione in cella. La donna – scrive la Suprema Corte nella sentenza 48417 depositata ieri e relativa all’udienza svoltasi lo scorso 23 novembre – «mediante chiamata del due marzo 2010 al servizio di pronto soccorso con richiesta di intervento urgente e descrizione di sintomatologia inesistente, ha consapevolmente fornito un contributo partecipativo materiale alla messa in scena dei fittizi malesseri del coniuge al fine di precostituire certificazione sanitaria ideologicamente falsa utilizzabile nei procedimenti davanti all’autorità giudiziaria».
In questo modo il capoclan di Bovalino voleva «mantenere il proprio ruolo operativo nell’ambito del sodalizio criminoso che capeggiava e voleva tutelare gli interessi dell’omonima cosca». Nell’inchiesta sul favoreggiamento a vantaggio del boss, finirono agli arresti anche due medici e il figlio dei Pelle. Con questo verdetto, i supremi giudici hanno convalidato l’ordinanza emessa dal Tribunale del riesame di Reggio Calabria lo scorso 12 febbraio.

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