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COSENZA – Quindici persone sono state denunciate a piede libero dai carabinieri di Cosenza per concorso in truffa, contraffazione, falsità in scritture private e pubbliche. L’inchiesta è partita dalla scoperta di un falsario che riproduceva in maniera perfetta patenti di guida, assicurazioni e buste paga. Le indagini, coordinate dal pm cosentino Giuseppe Cava, hanno mosso i primi passi ad aprile quando i militari, nel corso d’una perquisizione nell’abitazione di un disoccupato nel centro storico cittadino, hanno sequestrato materiale informatico di vario genere contenente dati d’assoluto interesse investigativo, nonchè innumerevoli contratti assicurativi, patenti di guida (anche estere), carte di circolazione, buste paga, modelli cud e tagliandi attestanti la regolarità dell’avvenuta revisione di automezzi. Tutto, ovviamente, fasullo. 

Le successive verifiche, con l’estrapolazione di files che riproducevano la documentazione sequestrata, ha permesso di ricostruire l’illecita attività del contraffattore. Il quale ha trascinato nei guai pure quattordici clienti, anche loro deferiti all’autorità giudiziaria Si rivolgevano al falsario per ottenere contratti assicurativi delle automobili, pagando un corrispettivo inferiore a un contratto regolare; tagliandi di revisione per mezzi che alla Motorizzazione civile o in officine autorizzate non avrebbero superato la prevista verifica; patenti italiane e straniere, ovviamente false; attestazioni Asi per declassificare le autovetture quali mezzi d’epoca, al fine di ottenere vantaggi economici nelle polizze assicurative e sulla tassa di proprietà; buste paghe e Cud di ignare società, usate per ottenere prestiti e finanziamenti che poi non venivano onorati. Col blitz nell’appartamento del centro storico trasformato in una stamperia fai-da-te, i carabinieri hanno stroncato un’attività che ha creato ingenti danni a compagnie assicuratrici e finanziarie, oltre che al ministero dei trasporti.
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