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VIBO VALENTIA – Tutte le 81 persone indagate dovranno sostenere il processo la cui prima udienza si celebrerà il prossimo 13 dicembre davanti al tribunale collegiale. Si tratta di presunti braccianti agricoli che in concorso avrebbero messo in piedi, secondo la Procura nella persona del capo dell’Ufficio Mario Spagnuolo, una vera e propria truffa ai danni della sezione vibonese dell’Istituto nazionale di previdenza sociale. Una truffa, per l’esattezza, di diverse decine di migliaia di euro.

Il rinvio a giudizio è stato disposto dal giudice per le udienze preliminari del tribunale di Vibo, Lucia Monaco, al termine di una camera di consiglio durata circa un’ora e seguita dai residui interventi del numeroso Collegio dei difensori degli indagati. La posizione più delicata è quella di Antonio Barbuto che avrebbe preparato e presentato falsi contratti di comodato di terreni da destinarsi a coltivazione e, in concorso e previo accordo con altri soggetti, presunti braccianti agricoli appunto, predisposto ed inoltrato, pressi i competenti uffici dell’Inps falsi modelli di assunzione diretti a conseguire le relative indennità di disoccupazione, malattia o altri benefici di natura agricola. Un’azione volta, dunque, ad indurre in errore l’Istituto stesso attraverso la quale gli indagati si sono procurati un ingiusto profitto costituito da prestazioni economiche indebitamente erogate e percepite e consistenti in svariate somme per u totale di 282.000 euro.

Si andava, infatti, da un minimo di 1380 euro ad un massimo di poco più di 13.000. Il tutto in un arco temporale che andava dal 2006 al 2009. L’illecito veniva perpetrato da persone residenti in diverse arre della provincia vibonese ma in prevalenza in quelle delle Preserre. 

 

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