X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

COLPO di scena a Catanzaro. Il gup Domenico Commodaro ha dichiarato la propria incompetenza territoriale in merito al processo denominato “Centodieci e lode”, che vede 61 persone accusate di aver falsificato – tra il 2004 e il 2011 – una serie di esami presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria. Gli atti sono stati rispediti a Cosenza e l’udienza è stata annullata. 

La decisione è stata presa a seguito della questione sollevata da uno degli avvocati difensori, Gino Perrotta, del foro di Paola, al quale si è poi associato tutto il collegio difensivo. Secondo Perrotta, infatti, la competenza è tutta di Cosenza. Non saremmo infatti di fronte all’accusa di accesso abusivo a un sistema informatico (la cui competenza territoriale è della Procura di Catanzaro) ma a una “semplice” frode informatica (con la competenza che è dunque della Procura di Cosenza). 
Il gup, che avrebbe dovuto sciogliere le sue riserve in merito alla costituzione delle parti civili per poi dare la parola all’accusa per l’attesa discussione, si è quindi chiuso in camera di consiglio, per poi prendere la sua clamorosa decisione. Si è cioè dichiarato incompetente, disponendo l’invio degli atti presso la Procura di Cosenza, che dovrà di nuovo formalizzare l’accusa e chiedere il rinvio a giudizio. Si ricomincia insomma daccapo. E a dire che l’udienza preliminare dinanzi al gup di Catanzaro era iniziata a maggio. 
La difesa ha atteso strategicamente le ultime udienze per sollevare la questione. Il pm titolare dell’inchiesta, Antonio Bruno Tridico, potrebbe anche ricorrere in Cassazione, ma la cosa allungherebbe di molto i tempi del processo con tutte le conseguenze del caso (vedi prescrizione del reato). Non l’ha presa bene.
 Le originarie accuse erano falso e, appunto, accesso abusivo a un sistema informatico. Si era cioè ipotizzato che parte degli indagati (addetti alla segreteria e un tutor) avevano fatto il loro accesso nel sistema “Uniwex” dell’Unical per modificare gli esami a vantaggio degli studenti. L’avvocato Perrotta ha fatto notare che chi è entrato nel sistema aveva comunque la propria chiave d’accesso. Quindi nessun accesso abusivo. Il gup depositerà le motivazioni della sua decisione tra due settimane. Tutto da rifare.
Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE