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PISTICCI – Insieme ad altri 13 senatori (Albano, Amati, Chiti, Favero, Fedeli, Filippi, Gatti, Ghedini, Granaiola, Lepri, Pagliari, Pegorer, Scalia) ha presentato una interrogazione al ministro della Giustizia sul caso dello stabilimento Anic/Enichem di Pisticci scalo. L’ex giudice Felice Casson chiede che vengano finalmente sbloccati e esaminati i fascicoli «Dormienti in materia di soggetti esposti alle fibre killer di amianto e delle altre sostanze tossiche e nocive presenti nello stabilimento». Il vice presidente della II commissione giustizia del Senato, ripercorre la vicenda ripartendo dal più recente esposto, presentato alla Procura di Matera il 15 aprile dello scorso anno da Mario Murgia, vice presidente dell’Aiea (Associazione italiana esposti amianto). «A distanza di quasi un anno dall’esposto-denuncia, non risulta alcun serio atto d’indagine compiuto dal pm assegnatario del fascicolo». Nella denuncia di Murgia si faceva riferimento alle «Decine di morti che solo nell’ultimo decennio si sono verificate tra i dipendenti dello stabilimento Anic/EniChem S.p.A., sito presso l’area industriale di Pisticci Scalo, per varie letali patologie, in larghissima maggioranza di natura tumorale, addebitabili, con altissimo grado di probabilità logica e credibilità razionale, a sostanze cancerogene cui questi lavoratori sono stati esposti per lunghi periodi di tempo sul posto di lavoro; a partire dall’amianto». Come si legge nell’interrogazione di Casson, si legge tra l’altro che l’associazione Aiea aveva gi à inoltrato altre denunce «Tutte indubitabilmente costituenti macroscopiche e plausibilissime notizie di reato senza mai aver avuto notizia di alcun provvedimento adottato o richiesto. La sensazione concreta – sostengono i firmatari dell’interrogazione al ministro – che traspare da queste non azioni e omissione, è che nella città di Matera non esista o sia stata abrogata ogni forma di tutela penale della salute dei lavoratori. Numerose – si legge ancora – le consulenze tecniche d’ufficio ambientali, espletate presso i tribunali di Matera e Potenza, che attestano l’esposizione all’amianto. In esse risulta che la presenza dell’amianto è superiore ai limiti prevenzionali previsti dalla legge». A conferma di un fenomeno che ha creato indiscubitibili ricadute, l’interrogazione aggiunge che nell’ospedale di Matera è da tempo attiva la sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex esposti ad amianto, una struttura sanitaria che registra e monitora lo stato di salute dei lavoratori a suo tempo esposti all’amianto e garantisce la denuncia di malattie professionali. «Il dato più allarmante – prosegue il testo dell’interrogazione – è rappresentanto del consistente numero di ex dipendenti deceduti per patologie maligne asbesto-correlate che purtroppo continuano a manifestarsi con sempre crescente insorgenza».

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