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NON è rimasto “senza benzina”,  Generoso Di Lucca (per tutti Gino).

Semplicemente, varcata da un po’ la soglia dei cinquant’anni, ha deciso di cambiar vita; di provare a fare altro, in barba alla crisi e al lavoro che non c’è.

Oggi, dopo oltre trent’anni passati tra il bancone del bar e la pompa di benzina della storica stazione di servizio Esso, sulla ss 407 Basentana, nei pressi di Ferrandina, Gino passa la mano.

Non sarà più la Esso d’ Bainett, come tutti lo conoscono a Ferrandina, oggi inizia un’altra storia.

Ma quella di Gino è già scritta e tutta da ricordare e raccontare.  Quando, appena diciassettenne ha iniziato ad aiutare il papà Giovanni nella gestione della stazione di servizio, Gino sicuramente coltivava altri sogni, diversi dalla routine che  il lavoro a una pompa di benzina impone. Le sue doti di attore brillante, d’altra parte, sono note a tutti, e numerosi i premi che ha raccolto in tanti anni di teatro amatoriale con la compagnia SenzaTeatro.

Ma si sa, con i sogni non si mangia e così Gino, nell’ ‘86, a 25 anni, dopo un lungo apprendistato da aiutante,  assume la gestione diretta della stazione di servizio che diventerà, di fatto, la sua seconda casa. Ancora adesso impegnati nell’attività, insieme a lui, ci sono la moglie Carmela e il figlio Gianni, e altre due ragazze impiegate al bar. Massacranti gli orari.

Lavorare a una pompa di benzina, in un luogo ad elevato traffico come la Basentana, è un lavoro che non dà tregua.

«Si apre la mattina alle 5,30- ci dice il figlio Gianni- e si chiude la sera alle 19,30. Così tutti i giorni della settimana, fino al sabato. E d’estate anche la domenica». Meno male che, negli ultimi anni, l’avvento delle pompe automatiche ha contribuito ad alleggerire un po’ la fatica di mandare avanti un’attività così frenetica. Ma  non abbastanza da cancellare la voglia di cambiare “strada” dopo 27 anni di gestione diretta della stazione di servizio. Per scaramanzia, Gino si guarda bene dal rivelare i suoi progetti futuri. Intanto, in quello che è il suo ultimo giorno di lavoro alla Esso (non più) d’ Bainett, può concedersi un nostalgico ultimo “pieno” di ricordi. Sì, perchè in tanti anni Gino ne ha viste auto di sfrecciare davanti ai suoi occhi e, tra una tazzina di caffè e l’altra, ne ha raccolte di storie e vicende umane. E anche di richieste molto particolari. Al bar ancora ridono quando Gino ricorda di quella signora che, come fosse la cosa più naturale del mondo, gli chiese: “Scusi, c’è qualcosa da grattare?”, intendendo un biglietto gratta e vinci. Il cornetto ai frutti di bosco, ormai è per tutti il cornetto ai “funghi di bosco”, da quando un cliente è incappato nell’esilarante gaffe. Molti anche i volti noti transitati da queste parti. Ultimi, solo in ordine di tempo, Valeria Marini e il cantautore Edoardo Bennato. Ma per Gino Di Lucca le cose che contano sono altre: la famiglia prima di tutto e poi la possibilità di “cambiare copione” dopo aver portato in scena, seppur con successo, troppo a lungo  lo stesso spettacolo.

m.agata@luedi.it

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