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Confermato per la giornata odierna il sit-in dei lavoratori delle Ferrovie della Calabria; solo la manifestazione davanti alla sede della Giunta regionale, non si farà. Il personale di servizio incrocerà le braccia per quattro ore, a partire dalle 11.30. I dipendenti impiegati negli uffici invece sciopereranno per quattro ore a fine turno. Sempre dalle 11.30 è prevista una manifestazione davanti alla sede catanzarese delle Ferrovie della Calabria.
Tutto questo per protestare contro i tanti, troppi tagli dell’azienda che avrebbe anche in animo di dismettere alcuni servizi, in particolare quelli su gomma, per affidarli alle municipalizzate. «Una soluzione – precisa il consigliere regionale Fausto Orsomarso, delegato ai trasporti – che non è una soluzione della Regione Calabria ma paventata da Fdc e che noi per il momento non abbiamo valutato». «La Regione nell’immediato – ha precisato il consigliere regionale -. Ha fatto la sua parte con un intervento finanziario considerevole. Ma soprattutto si è fatta parte attiva della vertenza. La dismissione dei servizi è una soluzione che va valutata molto attentamente perché c’è il rischio poi di trovarsi con un grande problema diviso per quattro. Quanto sono le municipalizzate di riferimento».
La decisione di revocare il sit-in, ma di confermare lo sciopero, è arrivata dopo l’incontro di ieri tra il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, lo stesso Orsomarso, e i rappresentanti dei sindacati confederali ed autonomi Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti, Sul, Faisa-Confail, Faisa-Cisal, Unsiau e Orsa.
«Dopo ampia e articolata discussione, in cui il sindacato – è scritto in una nota – ha ribadito per l’ennesima volta la piena disponibilità e la volontà per una risoluzione positiva e definitiva alla vertenza», è stato redatto un verbale di riunione in cui si afferma che «la Regione e il sindacato auspicano il proseguimento del confronto con l’azienda Ferrovie della Calabria e il socio unico Ministero continuando a lavorare ad un tavolo tecnico unitario». Sulla questione è intervenuto anche il consigliere di opposizione del Pd Carlo Guccione: «Nella nostra regione – dice – il sistema del trasporto pubblico è fortemente penalizzato da scelte nazionali che da tempo hanno tagliato fuori la Calabria e il Mezzogiorno da investimenti importanti e dalla costruzione di infrastrutture strategiche finalizzate allo sviluppo. E’ giunto il tempo di dire basta ai palliativi o alle rincorse inutili e affannose per affrontare le emergenze. Anche in questo settore c’è bisogno di una svolta complessiva, radicale e rapida». «Il documento sindacale unitario dei lavoratori delle Ferrovie della Calabria alla base dello sciopero – afferma Guccione – rappresenta un punto di partenza importante per avviare un confronto che punti a rilanciare un’azienda che deve essere considerata uno strumento per costruire un sistema di trasporto locale efficiente e a sostegno delle politiche di sviluppo della nostra regione. Occorre, quindi, superare timidezze e incertezze, rompendo definitivamente un “continuismo” che ha prodotto soltanto danni e sperpero di risorse pubbliche, intraprendendo un percorso che dia vita ad un nuovo Piano regionale dei trasporti e apra una seria vertenza istituzionale tra Regione, Governo nazionale e ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, affinchè sia garantita alla nostra regione ciò che le spetta in termini di risorse e di investimenti infrastrutturali finalizzati al trasporto».

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