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I passeggeri mentre salgono sul bus sostitutivo

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METAPONTO – Non credevano alle proprie orecchie, i passeggeri in attesa dell’intercity 702 Taranto-Roma, quando hanno sentito ieri, all’altoparlante della Stazione di Metaponto, che il treno era stato soppresso dieci minuti prima dell’arrivo, previsto per le 14.33. Una beffa insopportabile, tanto più perchè tra di loro c’erano anche alcuni anziani e bambini, abbandonati per strada in un pomeriggio caldissimo. Poi il danno, che si è clamorosamente aggiunto alla beffa, con l’arrivo del bus di sostituzione, intorno alle 14.45. Un mezzo vecchio ed assolutamente privo del comfort di un intercity, ma il bello doveva ancora arrivare. Sì, perchè pochi chilometri più in là, all’altezza della Stazione di Ferrandina, il servizio predisposto da Trenitalia si è dimostrato insufficiente rispetto al numero di passeggeri previsti. Quindi, si doveva attendere un altro mezzo sotto il solleone e neppure un bar dove potersi ristorare. In tanti sono tornati a casa, ma il risultato è quasi drammatico, perchè anziani e bambini sono rimasti ancora per strada, questa volta in una Stazione ferroviaria desolata e senza servizi minimi essenziali, com’è quella di Ferrandina. Del caso è stato immediatamente informato il parlamentare lucano Cosimo Latronico (Cor), che in una nota ha manifestato tutta la sua indignazione. «Continuano gli insopportabili disagi per i pendolari lucani. -commenta Latronico- Oggi (ieri per chi legge ndr) all’insaputa dei passeggeri è stato soppresso il treno intercity che collega Taranto, Metaponto, Potenza, Salerno, Napoli e Roma, delle 14.30. I viaggiatori, in attesa alla Stazione di Metaponto, hanno appreso della soppressione del treno qualche minuto prima della partenza (14.33); alle 14.45 è giunto in Stazione un pullman sostitutivo pieno di viaggiatori senza personale di Trenitalia a bordo. Per un viaggio della speranza: un treno soppresso, un pullman sostitutivo che arriva con un’ora di ritardo, sotto il sole a 40 gradi e senza certezze sulla meta. Alla stazione di Ferrandina ci si accorge che un pullman non basta. Una scena che si ripete con triste frequenza senza che le autorità competenti, a partire dalla Regione Basilicata, siano in grado di far rispettare standard di qualità che sono stati contrattualizzati e vengono pagati a Trenitalia da Regione e Ministero dei Trasporti. Domani (oggi per chi legge ndr) interverrò nuovamente in aula alla Camera dei Deputati, per denunciare questo intollerabile procedere di Trenitalia che non solo assicura poco servizi ferroviari alla Basilicata, ma non è neppure in grado di garantire la qualità e la puntualità a quei pochi treni che transitano a servizio dei lucani. Un atteggiamento che merita sdegno e censura con provvedimenti consequenziali». Non va meglio sull’altra dorsale, quella da Matera-Altamura a Bari, dove ieri a bordo dell’autobus delle 6.05 che parte da Altamura e arriva a Bari si sono registrate le lamentele dei viaggiatori, costretti a un viaggio fino a due ore all’andata e altrettante al ritorno, su una tratta di soli 45 chilometri. Questo perché, a detta dei pendolari, gli autisti hanno inventato una forma di protesta che lede solo ed esclusivamente i passeggeri, mettendoli al centro di una bega che a loro non interessa, con le Ferrovie Appulo Lucane. a.corrado@luedi.it

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