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MELFI – Le operai delle Fiom scrivono a Fiat Fca. Hanno un problema per il quale chiedono una soluzione. Nello stabilimento della piana di san Nicola che grazie al successo dei due nuovi modelli prodotti in Basilicata e venduti sui mercati mondiali è diventato il traino della ripresa non solo del Sud, ma dell’intero Paese, non è tutto oro quel che luccica.

Lo sanno bene le lavoratrici che per dare forza alla loro richiesta, hanno raccolto centinaia di firme consegnate alla direzione aziendale. Nulla a che vedere con le condizioni di lavoro in fabbrica, su cui la Fiom pure si è fatta sentire nelle settimane passate per voce del segretario nazionale Landini in conferenza stampa a Potenza.

Il problema che pongono è di ben altra natura. Da tempo, quelle che comunemente vengono chiamate le tute blu (simbolo di decenni di lavoro ma anche di lotte operaie), in realtà la tuta ce l’hanno chiara, grigia, quasi bianca. Operaie comprese. E questo crea non pochi problemi in termini di vita lavorativa in fabbrica. Ogni mima macchia – infatti, sottolineano ora le donne – non passa di certo inosservata. Ed è per questo che il coordinamento dei metalmeccanici della Cgil ha deciso di rivolgere la richiesta ufficiale alla direzione aziendale: cambiare il pantalone della tuta. Una richiesta sottoscritta dalla gran parte delle operaie. Fino a ora il problema, per quanto abbastanza sentito, è stato sottaciuto, «per dignità dalle metalmeccaniche lucane», spiega il coordinamento Fiom. Ora però si è scelto di portarlo alla luce, «nella speranza che Fca colga l’esigenza delle donne».

Il coordinamento delle donne Fiom spiega infatti che più volte, nel corso del tempo, si sono verificati all’interno dello stabilimento episodi incresciosi «che hanno messo in serio imbarazzo le lavoratrici vittime dell’incidente, legato a questioni fisiologiche prettamente femminili». La richiesta con le centinaia di firme raccolte è stata consegnata alla direzione dello stabilimento già da qualche settimana. Ma il coordinamento sottolinea con rammarico che fino a questo momento non c’è stata alcuna risposta.
Tanto che, per sollecitare la direzione ad affrontare la questione «con il giusto impegno», «visto anche l’importante coinvolgimento in termini di adesione da parte delle colleghe», è stato chiesto un incontro risolutore.

«Siamo certe – conclude il coordinamento delle metalmeccaniche della Cgil – che un tema così importante non potrà che avere un epilogo soddisfacente per le donne dell’Fca di Melfi». Ma la scelta di far indossare tute chiare ai propri dipendenti, simbolo delle fabbrica moderna che non si basa più sul dualismo tra il padrone e l’operaio e che nel video Fiat si muove al ritmo di “Happy”, era stato proprio l’Ad Marchionne. Una scelta che risale a qualche anno fa, quando a Pomigliano venne presentata la nuova Panda. E poi “esportata” anche negli altri stabilimenti del gruppo, soprattutto in Sata, ad oggi fiore all’occhiello di Fca. La rivendicazione di Melfi delle donne basterà a far cambiare idea al super manager?

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