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SI FA fatica a non vederlo. Nonostante sia quasi inghiottito dal polo di San Nicola, il suo caratteristico colore grigio spicca nel contesto industriale che sorge alla periferia di Melfi. Il grande capannone ricoperto di lamiera e vetro, anche se è un’opera ingegneristica d’avanguardia, è destinato a ospitare quello che è considerata la nuova frontiera della ricerca e dell’alta formazione legata alla Fiat: il campus per l’innovazione del manufacturing. La struttura doveva, almeno nelle intenzioni della vigilia, già aver aperto i battenti. Invece se tutto va bene se ne parlerà per il prossimo anno. Non è – è bene ribadirlo – una cattedrale nel deserto. I lavori – dopo qualche intoppo iniziale dovuto a un contenzioso – sono proseguiti speditamente e come ci conferma il legale rappresentante del Consorzio Stabile com appaltatore dei lavori, Mauro Ceglie, sono stati consegnati nel febbraio scorso per quanto attiene «alle opere ascritte nel contratto». All’appello mancherebbero – anche se l’avvio di alcuni degli interventi pare sia previsto proprio per questi giorni – gli allacciamenti ai servizi come acqua, fogne, luce. Se per i primi il problema sembra in via di risoluzione, pare invece che per la corrente elettrica ci sia ancora qualche intoppo. «Abbiamo comunicato tutto alla Regione che è l’Ente programmatore – ha detto l’assessore comunale melfitano alle Infrastrutture Francesco Fischietti – per quanto attiene agli aspetti legati alle utenze». Evidentemente i tempi tecnici sono questi e a distanza di diversi mesi, la questione non è stata ancora risolta. Contestuale alle pratiche per le opere di urbanizzazione e di collaudo – e passerà ancora qualche mese – c’è anche quello legato agli appalti per le forniture interne. Su quest’ultimo punto è probabile che il tempo si dilaterà ulteriormente. Su circa 45 appalti previsti, ne sarebbero stati espletati una ventina. Quindi, fatti un po’ di calcoli, si potrebbe ipotizzare una sua apertura per la prossima primavera. L’obiettivo del progetto è ambizioso: creare e dare un’opportunità a Fiat Centro Ricerche ed ai giovani ricercatori e tecnici, di poter sviluppare nuove tecnologie mantenendo le risorse nella regione Basilicata, sviluppando proposte progettuali ed attività coerenti con le strategie di sviluppo del manufacturing. Quando nel 2010 fu presentato il progetto si disse che la scelta era mossa dalla volontà di imprimere centralità e visibilità alla funzione di ricerca e formazione nell’ambito industriale. Obiettivo confermato dallo stesso assessore Liberali nel marzo scorso. «Questa struttura – disse in un’intervista rilasciata a “Il Quotidiano” – la stiamo costruendo grazie ad una partnership con il centro di ricerche della Fiat, è ovvio che questo tipo di accordo dovrà andare avanti. Però allo stesso tempo bisogna discutere per uscire fuori dalla logica della committenza unica. Il nostro lavoro, così come ha ribadito Pittella nella sua relazione programmatica, è quello di puntare all’internazionalizzazione del settore. È una cosa che possiamo fare e posso assicurare che ci stiamo già lavorando». I lavori, dunque, continuano su tutti i fronti con la speranza che questo polo di eccellenza possa presto divenire una realtà.

g.rosa@luedi.it

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