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PETILIA POLICASTRO – Non ha tardato la replica di Marisa Garofalo alle parole di don Luigi Ciotti (LEGGI LA NOTIZIA e GUARDA IL VIDEO) che la attaccava per i suoi commenti alla fiction sulla sorella Lea (LEGGI LA NOTIZIA) chiarendo anche che è la figlia Denise della donna uccisa dal marito (LEGGI LA NOTIZIA) a non volerla vedere.

In una intervista rilasciata ad Antonio Anastasi e pubblicata integralmente su Il Quotidiano del Sud edizione cartacea di oggi, la sorella della testimone di giustizia non fa un passo indietro e consegna la lettera che don Luigi Ciotti ha annunciato che la Rai avrebbe reso nota con cui Marisa Garofalo chiedeva di non essere citata nel film tv su Lea.

L’INTERVISTA IN CUI MARISA GAROFALO RACCONTA CHI ERA LA SORELLA LEA

Si tratta di una lettera del luglio 2014 in cui l’avvocato di Marisa, Roberto D’Ippolito, riferisce di aver appreso dal Quotidiano che la Rai stava girando un film su «due giovani donne, Lea e poi sua figlia Denise, che si contrappongono con coraggio allo stile di vita mafioso che appartiene alla loro famiglia, affiliata da tre generazioni». Quindi il legale di Marisa fa presente che sia lei che la madre, Santina Miletta, si costituirono parte civile nel processo per l’omicidio della sorella. Marisa evidenzia di aver «fatto sentire in tante sedi pubbliche la propria voce, con il chiaro intento di mantenere vivo il ricordo della sorella e far comprendere come il sacrificio di Lea debba rappresentare un monito ed uno pungolo alle Istituzioni ed ai cittadini affinché in Italia e in Calabria, in primo luogo, sia assicurato uno spazio di sicurezza, libertà e giustizia». Infine, dopo aver rivolto un plauso all’iniziativa, Marisa comunica il «desiderio» di non essere citata nella fiction e chiede che non si citi neanche la madre.

GUARDA I RISULTATI DEL VOTO DEI LETTORI SUL GRADIMENTO DELLA FICTION SU LEA GAROFALO

Il tutto «soltanto perché la fiction era già in via di realizzazione e nessuno aveva inteso interpellarmi, per la buona riuscita dell’opera, che poteva diventare un capolavoro, avrei potuto dare tante informazioni. Ma visto che avevano già fatto tutto, a quel punto ho chiesto di non essere più interpellata».

E sulla nipote ha ribadito: «Voglio parlare con Denise e non mi rassegno. Voglio sentire direttamente da mia nipote, senza alcun tramite, quali sono le motivazioni per cui non vuole incontrarmi. Voglio che ci incontriamo da sole e se davvero non vuole incontrarmi rispetterò la sua scelta. Ma me lo deve dire lei, non don Ciotti, che non serve faccia da tramite».

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