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MATERA – «Il patto per la Basilicata che ha al suo interno Matera 2019 è molto avanti, si tratta di un progetto di portata nazionale a cui il Governo garantirà il suo contributo. Serve definire opere, scadenze, interventi e sviluppo e avviare un programma da verificare a partire dal 2016». Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Claudio De Vincenti ha parlato così ieri dell’obiettivo Matera 2019 e del patto per la Basilicata e Matera che costituirà uno dei pezzi integranti del patto per il Sud che il Governo sta predisponendo in vari momenti.

Ma ben prima di entrare nello specifico delle questioni e nel corso del suo intervento di presentazione al PO FESR Basilicata De Vincenti ha avuto un incontro operativo con il sindaco di Matera De Ruggieri e il presidente della Regione Basilicata Pittella. Un incontro che ha confermato le basi di intervento già programmate da parte del Governo nazionale e confermato il massimo della disponibilità per lo sviluppo della città anche in prospettiva futura. In particolare le deroghe e le questioni relative al rispetto del patto di stabilità e alle deroghe relative alle assunzioni all’interno della pubblica amministrazione.

«All’interno del Patto per la Basilicata, c’è un ruolo importante di Matera in vista del 2019 (quando sarà Capitale europea della Cultura). Abbiamo già stanziato in Legge di Stabilità 28 milioni di euro per questo obiettivo». ha ricordato de Vincenti.
«Nel Programma operativo nazionale Cultura – ha aggiunto il Sottosegretario – Matera è certamente in primo piano, abbiamo definito l’esistenza di 25 attrattori culturali e Matera è uno di questi che sono la chiave culturale del nostro paese. Sotto il profilo infrastrutturale troveremo delle risorse nell’ambito degli Fsc da destinare allo sviluppo, mirato, di alcune direttrice di collegamento sia con l’area Adriatica che con quella Tirrenica. Il lavoro è per rendere Matera connessa nella maniera migliore anche grazie all’esistenza del Piano banda ultralarga che qui in Basilicata ha grosse chance di sviluppo.

Per la zona economica speciale – ha continuato De Vincenti – ci lavoreremo sopra perché la proposta ci interessa; noi stiamo già adesso discutendo con la Commissione europea per utilizzare questo strumento in alcune zone del Mezzogiorno: terremo conto del fatto che Matera si candidi a essere una delle zone economiche speciali».

Un quadro ampio che è stato affrontato a pieno nel corso dell’appuntamento in mattinata che ha confrontato il dialogo con i cittadini e le domande sul lavoro europeo rispetto ai fondi e alle regioni che si è tenuto all’Auditorium.

«Sono arrivate una serie di conferme al lavoro che abbiamo intrapreso ed alla proiezione europea che la città di Matera sente di poter avere» ha spiegato il presidente della Regione, «noi abbiamo verificato con il Governo l’utilizzo virtuoso di rosrse comunitarie e consegnato una serie di emendamenti a legge di stabilità che potrebbero dare risultati importanti per lo stesso sviluppo della città di Matera e che ci auguriamo i parlamentari riescano a far approvare. Il Governo li prenderà in considerazione e vedremo cosa succederà. Tra i prossimi appuntamenti, Pittella ha tra l’altro indicato «la sottoscrizione a Palazzo Chigi di quest’intesa, e possibilmente la presenza del premier Renzi a Matera. Forziamo molto in questo senso – ha concluso – perché si possa partire con il Patto Basilicata-Matera 2019».

Soddisfatto per le diverse questioni sollevate anche il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri che ha verificato la «grande disponibilità a lavorare insieme sulle priorità per il ruolo di Matera 2019».

«Abbiamo sottolineato alcune importanti precondizioni necessarie per diventare capitale della cultura europea, tra cui la necessità di favorire gli investimenti di alte tecnologie e la volontà di creare, ad esempio delle zone economiche speciali che possano garantire un percorso che favorisca lo sviluppo, gli investimenti e l’occupazione che il nostro vero obiettivo». Dal Governo sono arrivate anche assicurazioni sul possibile utilizzo degli avanzi di amministrazione e di tutti quei risparmi che sono già disponibili per i Comuni e quelle novità sul patto di stabilità già introdotte all’interno della legge di stabilità in discussione proprio in queste ore.

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