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CATANZARO – Dodici richieste di condanna a pene variabili dai sei ai venti anni di reclusione sono state avanzate dal pubblico ministero della Dda di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, nei confronti degli imputati nel processo con rito abbreviato scaturito dall’operazione ‘Chiosco’ contro una organizzazione dedita al traffico e spaccio di droga.   Il processo è in corso davanti al giudice per le udienze preliminari, Antonio Rizzuti. La pena maggiore è stata chiesta per Franco Simone Bevilacqua (20 anni di reclusione) ritenuto dall’accusa il capo dell’organizzazione. La pena più bassa è stata chiesta per Alessandro Bevilacqua (6 anni).   L’accusa sostiene che i componenti dell’organizzazione, tutti componenti delle famiglie rom che risiedono nella zona sud di Catanzaro, si riforniva da trafficanti di droga delle cosche reggine della ‘ndrangheta e da esponenti della camorra napoletana. Lo spaccio di droga avveniva nel quartiere Aranceto di Catanzaro ed in particolare nei pressi di un chiosco dove l’attività si svolgeva a qualsiasi ora del giorno e della notte. Per evitare che polizia e carabinieri potessero intervenire venivano utilizzate anche dei minorenni come vedette. 

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