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TURSI  – Nell’ambito delle manifestazioni estive, c’è stata in piazza Maria SS.di Anglona l’esibizione dei gruppi folk: “La Famiglia” (i ballerini sono coppie di  marito e moglie) e “Anglona” ( i componenti sono giovani e anziani) presentati dall’associazione culturale “Tribalarte”. Sul palco “Quinta muraria aperta” che si trova in piazza davanti al municipio nuovo, ci sono stati canti e danze della tradizione popolare, dal titolo: “Terra nostra”. Luigi Caldararo, uno dei fondatori del gruppo folk, nato nel 1980, ha presentato lo spettacolo e ha ricordato alcuni dei fondatori che non ci sono più. Filippo Digno over 70 è il danzatore più anziano e Giambattista Nuzzi si è esibito come attore. La scenografia era di Antonio Farina. Questi i componenti della parte musicale: Ilenia Stigliano, Michael Durante ed Ernesto Caldararo con le fisarmoniche, Marco Popia e Giuseppe Di Napoli con le chitarre. La piazza si è riempita di persone e sedie fornite dal rettore del santuario di Anglona don Saverio Zorzi. Le voci soliste erano di Anna Di Scipio, Giuseppe Di Napoli e Angelo Di Tommaso e il service era fornito dalla “Discoteca volante D’Elia”. Ecco la scaletta che il maestro Caldararo ha presentato di volta in volta: “A Zita” (canto); Zumpa & Balla (balletto coregrafico con le sedie e i fazzoletti bianchi); “A Ravatène” (poesia in dialetto tursitano di Albino Pierro, cantata da Di Napoli); “A Cerasa”, scenetta comica in tursitano interpretata da Nuzzi, Di Scipio, Digno e Luigi Caldararo. In questa recita si citavano luoghi del centro storico: i tabacchini di Germanio, Marino e Lisandro e la cantina di Totore Nuzzi in Rabatana, dove si mangiavano anche i maccheroni e la trippa cotta. Il finale è di Caldararo che fa un brindisi con un bicchiere di vino e dice: “Stu bicchère è ianche e russe, alla salute de tutta Turse” (questo vino è bianco e rosso alla salute di tutta Tursi); “Zappatore” e il canto della mietitura (Ve ve lassa a mammète e viène cummè) con il balletto di una tarantella; “Il setaccio” (tarantella), “il ballo dei nastri” (tarantella siciliana); “Il tempo antico” (canto tursitano scritto da Mario Bruno); “Tarantella con i fazzoletti” e “ Il ballo delle lenzuola” con il canto: “Oh che fresca funtanella”; “Na bella cosa” (canto) e balletto finale: “L’arancio in fiore”. 

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