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Con la sua vita anticipò quello che i magistrati ci hanno detto in seguito: che anche in Basilicata c’è una mafia pericolosa, che il suo nome è Basilischi e che anche loro sono capaci di uccidere.
Francesco Tammone, agente della Polizia di Stato, ucciso a Potenza il 10 Luglio 1996 lo vogliamo ricordare insieme ai familiari, agli amici e a tutti coloro che vogliono dare un significato al suo sacrificio, con la celebrazione di una messa che si svolgerà Domenica 7 Luglio 2013, con inizio alle ore 11:30 nella chiesetta di Santa Maria di Betlehem del Ce.St.Ri.M. a Potenza.
E’ proprio vero che il seme caduto in terra, se muore porta frutto: siamo convinti che l’azione giudiziaria seguita al suo omicidio è il frutto di quel seme morto.
Vogliamo tutti continuare ad impegnarci perché quel seme continui a portare frutti.

«Con la sua vita anticipò quello che i magistrati ci hanno detto in seguito: che anche in Basilicata c’è una mafia pericolosa, che il suo nome è Basilischi e che anche loro sono capaci di uccidere».

Con poche righe, Annamaria Palermo, referente Libera Basilicaat e don Marcello Cozzi, vicepresidente nazionale di Libera, hanno voluto anticipare l’appuntamento in cui sarà ricordato Francesco Tammone.

L’agente della Polizia di Stato, ucciso a Potenza il 10 luglio 1996, è vittima di mafia. «Lo vogliamo ricordare – hanno aggiunto da Libera –  insieme ai familiari, agli amici e a tutti coloro che vogliono dare un significato al suo sacrificio, con la celebrazione di una messa che si svolgerà domenica 7 luglio 2013, con inizio alle ore 11:30 nella chiesetta di Santa Maria di Betlehem del Ce.St.Ri.M. a Potenza. È proprio vero che il seme caduto in terra, se muore porta frutto: siamo convinti che l’azione giudiziaria seguita al suo omicidio è il frutto di quel seme morto.Vogliamo tutti continuare a impegnarci perché quel seme continui a portare frutti».

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