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In Italia ha dimensioni preoccupanti, con significative implicazioni sia dal punto di vista economico sia da quello sociale, il fenomeno delle frodi creditizie, furto di identità e utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui.
Relativamente alla Calabria e in particolare alla provincia di Vibo Valentia, le rilevazioni presentate nell’Osservatorio CRIF sulle frodi creditizie mettono in evidenza una crescita di questo fenomeno criminale pari al +101,48% nel I semestre 2011 rispetto al corrispondente periodo 2010.
Questo pone la provincia vibonese al primo posto in questa poco invidiabile classifica su base regionale, seguita dalle province di Cosenza (+40,41%), Crotone (+11,84%), Catanzaro (+9,20%) e Reggio Calabria (+8,45%).
L’incremento medio a livello di regione, nel suo complesso, è invece stato del 25,71%. È particolarmente significativo il fatto che anche in provincia si stia delineando una dinamica in costante crescita per questa moderna tipologia di crimine, a conferma di un fenomeno dalle dimensioni assolutamente preoccupanti non solo nelle grandi città.
A livello nazionale, l’importo totale delle frodi creditizie perpetrate nel I semestre 2011 a danno di ignari cittadini ha raggiunto la ragguardevole cifra di 98 milioni di Euro (+7% rispetto al 2010)e risulta che 1 caso su 4 ha prodotto un bottino superiore a 10.000 Euro. Entrando nel dettaglio delle singole forme tecniche, i prestiti finalizzati continuano a fare la parte del leone e ad essere presi particolarmente di mira dai frodatori, con un’incidenza del 77,9% sul totale dei casi (+9,3% rispetto al 2010). Rispetto ai dati del primo semestre 2010, si è registrato anche un notevole aumento dei casi registrati sulle carte di credito a saldo (+91,6% rispetto al 2010) e sui fidi (+155%) mentre sono risultati in calo quelli perpetrati sulla carte rateali e i leasing.
Da segnalare, infine, i casi tutt’altro che sporadici di frodi perpetrate anche sui mutui. I prodotti più frequentemente oggetto di una frode risultano essere auto e moto (con una quota pari al 62,7% del totale e un incremento del +17% rispetto al 2010), arredamento (13,5%) e prodotti hi-tech (elettronica, informatica, telefonia, ecc.).
Prosegue il trend di crescita relativo all’accesso fraudolento al credito per ottenere servizi alla persona, con un vero e proprio boom di casi rilevati su trattamenti estetici, cure mediche e iscrizioni a palestre, che ora superano il 3% dei casi e fanno segnare un +240% rispetto al pari periodo 2010. Nel settore della mobilità, rileva CRIF, si registrano casi davvero ‘fantasiosì, come il caso di una donna che dopo aver aiutato un’amica in difficoltà finanziarie ha scoperto che quest’ultima aveva acquistato un’auto a suo nome dopo essersi appropriata della sua identità.
Per quanto riguarda i tempi di scoperta della frode, CRIF ha rilevato come stiano diventando sempre più lunghi: dai dati raccolti relativamente al primo semestre 2011, sono infatti in preoccupante crescita i casi in cui la truffa viene intercettata addirittura dopo tre anni (30% del totale). È emerso, inoltre, che la frode viene scoperta entro i primi sei mesi solo in un caso su quattro, mentre nel 28,1% dei casi la scoperta avviene con un ritardo che varia da sei mesi a due anni. Questo aspetto risulta particolarmente rilevante dal momento che, tanto più si allungano i tempi di scoperta quanto plausibilmente maggiori saranno le difficoltà per la vittima nel ripristinare la propria posizione e più scarse le possibilità di individuare l’autore del crimine. Fonte: CRIF Per quanto riguarda il sesso delle vittime, l’analisi di CRIF sulla distribuzione delle frodi evidenzia come, nei primi sei mesi del 2011, quasi i due terzi siano uomini (per la precisione il 65,3% del totale). Da un punto di vista socio-demografico, risulta anche che il maggior numero di vittime si concentra nella classe di età compresa tra 31 e 40 anni (25,5% del totale), ma il maggior incremento percentuale si registra tra le vittime over 60 (+19,2%). Inoltre, i soggetti maggiormente a rischio di frode creditizia mediante furto di identità sono i lavoratori dipendenti, con una quota pari al 37% del totale, seguiti a ruota dai liberi professionisti, con il 32,3%. Particolarmente significativo è l’incremento del 19% dei casi che coinvolgono soggetti cosiddetti «inattivi», ovvero pensionati, casalinghe, disoccupati, studenti, ecc. che trova coerenza con l’incremento dell’età delle vittime (60 anni).
La ripartizione delle frodi per regione mostra una maggiore incidenza in Campania, Lombardia, Sicilia e Lazio, seguite da Puglia ed Emilia Romagna. Si tratta sostanzialmente delle stesse regioni che anche nel I semestre 2010 occupavano i primi posti di questa poco invidiabile classifica. Scende invece dal «podio» il Lazio, scavalcato dalla Sicilia. In fortissima crescita l’incidenza di frodi avvenute in Puglia (+22,4% rispetto al I semestre 2010) e in Calabria (+25,7%). «Dall’analisi realizzata emerge che il fenomeno non rallenta la sua corsa, nonostante gli sforzi fatti dal mercato per arginarlo» – illustra Maria Luisa Cardini, responsabile dell’area Fraud Prevention Solutions di CRIF.

Beatrice Rubini, Direttore Personal Solutions & Services di CRIF

«Gli istituti di credito in questi ultimi anni hanno dedicato maggiore attenzione e maggiori risorse per l’attività di prevenzione frodi, sensibili non solo al fattore economico ma anche al danno reputazionale e alla salvaguardia della relazione con il cliente, e in particolare quegli istituti che si sono dotati delle soluzioni più efficaci sono riusciti ad ottenere – in alcuni casi – sensibili effetti di riduzione delle frodi. Ciò che potrà dare un beneficio in futuro sarà la verifica dei dati anagrafici su fonti di dati istituzionali, alla quale si sta lavorando in applicazione del Dlgs 64/2011».
«Rispetto alle rapine in banca, che ormai da diversi anni risultano in costante diminuzione anche grazie ai cospicui investimenti fatti dagli istituti di credito a protezione delle proprie filiali, in Italia il settore delle frodi è ancora in crescita non solo come crimine organizzato ma anche come crimine occasionale da sfruttare in tempo di crisi» – spiega Beatrice Rubini, Direttore Personal Solutions & Services di CRIF. «E’ quindi fondamentale che gli italiani prendano coscienza della necessità di difendere e proteggere i propri dati personali per evitare di scoprire troppo tardi di essere vittima di furto di identità con i relativi danni che ciò può creare alla gestione delle proprie finanze e alla possibilità di accedere al credito. L’allungamento dei tempi di scoperta medi della frode da parte delle vittime da 22,6 mesi – del 1* semestre 2010 – a 25 mesi nel primo semestre 2011 conferma tale necessità di protezione e prevenzione. Per questo oltre a suggerire comportamenti più accorti, per rispondere con efficacia alla necessità di prevenzione e protezione CRIF ha creato il sito www.mistercredit.it e ha realizzato gli unici servizi in Italia – Identikit e Sicurnet – che consentono al consumatore di essere avvisato tempestivamente se qualcuno sta utilizzando i suoi dati per accedere al credito o se la sua identità e i suoi dati finanziari sono in pericolo sul web. Tali servizi forniscono inoltre tutta l’assistenza degli esperti CRIF per bloccare la frode e tutelare il consumatore».

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