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La stretta sui dipendenti statali è diventata legge: ecco cosa cambia

È DIVENTATA legge la stretta sugli statali che timbrano il badge e poi vanno in palestra, a passeggio o a fare il secondo lavoro: 48 ore per essere sospesi, 15 giorni per difendersi e altri 15 per completare l’iter disciplinare. Il dirigente che gira la testa dall’altra parte rischia licenziamento e carcere.

 «Prima era molto complicato, con tempi lunghissimi. Ora la sospensione scatta in 48 ore ed entro un mese arriva il licenziamento», che gli statali rischiano «nel caso esistano prove schiaccianti, come una documentazione foto-video: il dipendente pubblico di Sanremo che timbra in mutande, per capirci». Marianna Madia, ministro della Pubblica amministrazione, spiega così la legge contro i cosiddetti furbetti del cartellino e, in un’intervista alla Stampa, annuncia norme contro gli assenteisti del venerdì. Ai casi come la malattia di massa dei vigili romani a Capodanno «stiamo lavorando nel Testo unico del pubblico impiego, che contiamo di presentare entro l’anno», dice Madia.

«Stiamo lavorando a norme specifiche contro le assenze di massa e sulle assenze reiterate nello stesso giorno, spesso il lunedì o il venerdì. E poi cercheremo di semplificare, e di evitare che vizi formali possano prevalere sul merito». 

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