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CATANZARO – Una furia devastatrice aveva indotto un venditore ambulante a fare irruzione nel comando dei vigili urbani che gli avevano sequestrato la merce. Ma nel frattempo, i due fratelli erano andati a vendicarsi con la persona che ritenevano responsabile del controllo: un altro commerciante della zona. E lo avevano accoltellato. 

Oggi la squadra mobile ha arrestato i due, accusandoli di tentato omicidio. Secondo la ricostruzione dei fatti, incassata la multa e il sequestro della merce, si sarebbero vendicati aggredendo con un coltello un altro ambulante. Il fatto è avvenuto nella zona a nord della città con l’ambulante ferito che è stato trasportato in ospedale. Ma non è finita qui. Perché nel frattemo un terzo fratello avrebbe raggiunto la sede del comando di Polizia municipale e dopo aver rotto alcune finestre si sarebbe introdotto nei locali e avrebbe aggredito gli agenti. Quest’ultimo è stato arrestato in flagranza di reato. 

E ieri al giudice ha spiegato la sua versione dei fatti. Ha raccontato di sentirsi vessato dalle multe avanzate nei suoi confronti dagli agenti della Polizia municipale. «Multano sempre me e non gli altri» avrebbe detto. E proprio la multa ricevuta nella mattinata di mercoledì sarebbe stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha provocato la reazioni dell’uomo protagonista della lite al comando della Polizia municipale di via Daniele. L’uomo, ieri, è comparso davanti al giudice monocratico del Tribunale di Catanzaro Domenico Commodaro, dove, assistito dal suo legale di fiducia, l’avvocato Nicola Tavano, ha patteggiato sei mesi. Ora, però, per gli atri due fratelli c’è anche l’accusa di tentato omicidio.

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