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BERNALDA – Quattro colpi tentati, e fortunatamente anche sventati, in nove giorni.

E’ in atto una vera e propria invasione di ladri di pannelli fotovoltaici, nel quadrilatero basentano tra Bernalda e Montescaglioso, passando dal territorio pisticcese.

Un affare da centinaia di migliaia di euro per una o più bande di professionisti molto ben organizzati, presumibilmente di provenienza campana, ma di nazionalità non ancora individuabile, che agiscono a volto scoperto nelle ore serali-notturne, senza alcun pudore o paura di essere riconosciuti.

Sì, perchè irrompono a piedi nei campi fotovoltaici, danneggiando le recinzioni per poi avviare con molta rapidità le operazioni di smontaggio, facendosi beffa anche degli impianti di allarme. A poche ore dall’episodio sventato dai carabinieri e dalla vigililanza “L’Aquila” a Montescaglioso, la banda (non si sa se la stessa o un’altra) ha cercato di colpire ancora nelle campagne di Marconia, ma anche questo furto è stato sventato grazie al pronto intervento della vigilanza “La Ronda del Materano”, che ha allertato i carabinieri della Compagnia di Pisticci.

L’epilogo è stato sempre lo stesso: fuga a piedi e danni alla struttura del campo, con cavi tranciati (perchè tentano di rubare anche il rame) e supporti dei pannelli staccati. Ciò che stupisce di più è anche la loro capacità di crearsi vie di fuga efficienti, pur essendo a piedi; probabilmente li attende un’auto sulla direttrice più veloce per far perdere le proprie tracce. Martedì sera, l’ultimo episodio in ordine di tempo, l’allarme è scattato intorno alle 19.30 nella Centrale operativa de La Ronda del Materano, dove un agente stava proprio monitorando il campo 6 di Marconia, quando ha notato i movimenti sospetti e l’allarme. Due malviventi a volto scoperto (le telecamere li hanno ripresi abbastanza bene) stavano armeggiando nel campo, mentre un palo sorvegliava all’ingresso. Non c’era ancora il mezzo pesante per caricare i pannelli, perchè probabilmente sarebbe arrivato a lavoro ultimato; perchè i ladri arrivano a piedi e cercano di agire nella massima discrezione. C’è chi ipotizza l’esistenza di un magazzino nascosto nelle vicinanze, dove viene stoccata la refurtiva, anche se nel caso sventato dalla Polstato a Montescaglioso lo scorso 21 settembre, avevano depositato decine di pannelli sotto un ulivo a pochi chilometri di distanza, in un terreno agricolo di Pisticci.

Da dove provengono questi predoni del fotovoltaico? Perchè hanno preso di mira proprio quella zona, dove oggettivamente i campi solari brulicano? E poi, operano su commissione di qualche organizzazione criminale? Tutte domande a cui gli inquirenti cercano risposte, mentre sono costretti ad intervenire con quasi ogni due giorni. Gli Istituti di vigilanza, da parte loro, possono solo allertare carabinieri e polizia, perchè la loro mission è quella limitare il più possibile i danni alla proprietà da proteggere. Durante queste ultime scorribande, i danni sono stati ingenti, anche se fortunatamente i pannelli sono stati recuperati; pensiamo ai cavi tranciati ed ai supporti irrimediabilmente rotti sulle gabbie di esposizione. Ora c’è bisogno di un monitoraggio continuo di questo quadrilatero, con appostamenti notturni, solo così si riuscirà a bloccare le vie di fuga dei “topi del fotovoltaico”.

a.corrado@luedi.it

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