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ROSARNO (RC) – Inghiottita nel nulla, cancellata. A Rosarno, dove la criminalità organizzata fa sentire tutto il suo peso, è come se nulla fosse accaduto. Nessuno sa, nessuno vuole sapere, e forse anche perché a nessuno conviene sapere. Dal mese di agosto è sparita nel nulla Francesca “Franca” Bellocco, 43 anni, figlia del defunto vertice dell’omonima cosca di Rosarno, Pietro, e moglie del sorvegliato speciale Salvatore Barone. A darne notizia nei giorni scorsi era stato proprio “Il Quotidiano della Calabria”. E il fatto è rimasto lì, sulle sei colonne di un giornale: stranamente nessuna associazione antimafia o contro la violenza sulle donne ha fatto sentire la sua voce di fronte a un fatto inquietante sul quale per lungo tempo è stato mantenuto il massimo riserbo da tutti. Francesca manca da oltre due mesi all’appello, ma nessuno ha sentito il bisogno di capire che fine ha fatto, ad eccezione degli organi inquirenti. 

E’ come se anche anche il suo ricordo fosse da cancellare. E se fosse stata ammazzata? Purtroppo non è da escludere, considerati anche altri drammatici precedenti sul territorio della Piana di Gioia Tauro. 

Ma c’è un giallo nel giallo che è venuto a galla. Nello stesso periodo, a metà agosto, in cui la donna è sparita si sono perse le tracce anche di un uomo, Domenico Cacciola, 50 anni, parente dell’ex testimone di giustizia Maria Concetta Cacciola, morta il 20 agosto del 2011 dopo essere stata costretta dai genitori a ingerire acido muriatico a seguito delle pressioni per convincerla a ritrattare le dichiarazioni rese all’antimafia di Reggio Calabria. 

Due sparizioni che potrebbero essere strettamente legate. Secondo gli investigatori l’uomo e la donna si conoscevano molto bene. E la chiave di quello che oggi sembra essere un giallo ruota tutto attorno a questa particolare conoscenza. Fatto sta che non si tratterebbe, in entrambi i casi, di allontanamenti volontari. Se si tratti di un duplice caso di lupara bianca saranno adesso gli approfondimenti investigativi a stabilirlo. Una cosa è certa: a Rosarno c’è un’atmosfera tesa per queste due “eccellenti” sparizioni. 

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