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MATERA – Come  trasformare un oggetto semplice, lineare, colorato, che ha fatto  giocare intere generazioni? Con il  progetto Joy, voluto da Federica Sacchi e Lorenzo Calieri, e realizzato dallo studio Archipiù dell’architetto materano Nico Colucci e di sua moglie Romina Succi.

«L’idea – spiegano Colucci e Romina  – è nata quando ci hanno chiesto di inventare una collezione di gioielli ispirati al mondo dei lego».

Applicare il concetto di gioco, leggerezza, colore e creatività ad un settore come quello della gioielleria e in particolare al target delle mamme, non è stato complicato. La sfida ha coinvolto innanzitutto Romina Succi, architetto e  designer riminese, da sempre affascinata dai materiali che reinventano gli oggetti. Nasce così il prototipo dei Playful Jewels realizzato in ottone placcato oro e rutenio con piccoli elementi Swaroski da incastrare con pezzi Lego. Oggetti che partono da un costo di 25  e raggiungono un prezzo massimo di 100 euro e che garantiscono la personalizzazione, affidata alla creatività di chi li  indossa.

L’intuizione di Federica Sacchi e Lorenzo Calieri diventa così interessante che anche la piattaforma di e-commerce Yoox  se ne occupa con la prospettiva di inserirlo  fra i prodotti in vendita. Romina Succi, impegnata nel design industriale da 15 anni ha realizzato linee  come Tappetoin (tappeti moderni, puff) o Beg (borse in tessuti tecnici).

Del progetto Joy dice: «Oggi il mercato del design è cambiato, richiede oggetti innovativi ma altrettanto gratificanti dal punto di vista estetico. Il costo deve essere contenuto per metterlo sul mercato a un prezzo accettabile».

Nico Colucci, architetto materano con il cuore a Rimini, dove la società Archipiù ha la sua seconda sede, crede da tempo che innovazione e design possano viaggiare di pari passo. Lo dimostra il packaging della linea Joy  che verrà realizzato in materiale riciclato  e a basso costo.

Colucci vive a metà strada fra due territori assorbendo l’animo meridionale e unendolo alla positività della Romagna.

Un binomio che è diventato concreto anche nei bracciali ispirati alla Lego.

Perchè, in fondo, ognuno di noi è sempre un po’ bambino.

a.ciervo@luedi.it

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