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PROPRIO qualche giorno fa, Giovanni Salvia, assessore sfiduciato e riconfermato come gli altri suoi colleghi di Giunta, si lamentava del fatto che i giornali non fanno inchieste. Quando poi le fanno, come l’articolo pubblicato ieri da Antonella Giacummo, arrivano le smentite rafforzate da quel disprezzo dilagante verso questa categoria in cerca d’identità che siamo ormai noi giornalisti. La suprema crisi d’identità riguarda proprio il nostro assessore allo sport, ignifugo al sacro fuoco della professione, benchè collega (così tiene a precisare nel suo profilo social), il quale assessore davanti alla notizia da noi pubblicata delle previsioni contenute nel piano dei tagli comunali (è il minimo che un giornale può raccontare nel triduo della ritrovata fiducia amministrativa) che comunque non servono a contenere il debito (lo spiega bene il sindaco oggi) ha gustato la suprema soddisfazione di comparire, da protagonista, sul sito del comune come il castigagiornalisti. Nientemeno che accusandoci di terrorismo informativo. Una terminologia dal contenuto lisergico-immaginifico. Diciamo che parlare di terrorismo in questi giorni non è proprio rassicurante. La clemenza è dei pazienti e dunque partita chiusa.
Auguriamo buon lavoro all’ottima e freschissima firma genere longreads che appartiene all’assessore-Giovanni-Salvia-Giornalista.

l.serino@luedi.it

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