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REGGIO CALABRIA – Il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, è giunta a Reggio Calabria dove parteciperà ad alcune iniziative, prima di spostarsi a Locri dove nel pomeriggio incontrerà i sindaci della zona. La visita del Ministro è iniziata in Prefettura per una riunione con i cinque prefetti della Calabria. Subito dopo la Cancellieri si sposterà al teatro Cilea per una manifestazione promossa dal coordinamento nazionale antimafia Riferimenti, alla quale parteciperà anche il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, in occasione del trentennale dell’omicidio dell’imprenditore Gennaro Musella e che aprirà le iniziative della tradizionale «Gerbera Gialla». Nel primo pomeriggio il Ministro incontrerà i 42 sindaci della Locride che nelle scorse settimane avevano minacciato le dimissioni di massa dopo le intimidazioni al sindaco di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta. I sindaci, in particolare, avevano lanciato un appello ad un maggior contrasto alla criminalità organizzata per l’attuazione di misure in favore della legalità.

«Sono qui per dir loro che lo Stato è con loro e intende ascoltarli, non soltanto oggi ma anche in futuro». Lo ha detto il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, prima di raggiungere Locri, dove è in programma un incontro con i sindaci della Locride. «E’ una situazione difficile – ha aggiunto il ministro – ma su cui si sta lavorando, alle intimidazioni bisogna rispondere con la serenità e con la fermezza che abbiamo visto fare da qualche sindaco coraggioso, e sui beni confiscati si sta lavorando anche perché il loro utilizzo venga fatto al meglio». Rivolgendosi poi ai giovani il ministro ha rimarcato la necessità di «tenere la vostra vita nelle mani e pretendere di essere uomini e ottenere i vostri diritti. Non consentite a nessuno di rubarvi la dignità». Il Ministro ha consegnato una targa del Capo dello Stato alla figlia dell’imprenditore, Adriana Musella, presidente di Riferimenti, nel corso di una cerimonia al teatro Cilea. Musella, ha detto il Ministro, «è un eroe dei nostri tempi. E’ morto perché voleva essere uomo, uno che esigeva i suoi diritti. Non è morto invano. Il suo esempio è un messaggio di speranza. In questi tempi è difficile essere giovani e per voi lo è ancora di più. Ma se non consentirete a nessuno di farvi rubare la vita, la morte di Gennaro Musella sarà un esempio fulgido». Inoltre, la Cancellieri ha garantito che «c’è una forte attenzione del Governo sui problemi e sui temi della Calabria in genere. Lo Stato diventa sceriffo – ha aggiunto – soltanto al termine, quando tutti gli altri sistemi non hanno funzionato. Ma sono sistemi che coinvolgono tutti, Stato, enti locali e cittadini. Siamo tutti parte di un sistema. Non dimentichiamo mai che lo Stato siamo tutti noi». In quest’ottica il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, riceverà i sindaci della Locride al Quirinale, rispondendo così positivamente alla loro richiesta di essere ascoltati dal Capo dello Stato. Lo si è appreso durante la visita del Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri a Locri. I sindaci avevano minacciato di dimettersi in massa, a causa delle ripetute intimidazioni subite da alcuni di loro

IL CORTEO. «Le vere battaglie non si perdono mai», è uno degli striscioni che campeggia nel corteo della Gerbera Gialla, cui stanno partecipando migliaia di studenti giunti da tutta la Calabria. Il corteo, che è partito, è aperto dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, dal presidente del Consiglio regionale della Calabria, Franco Talarico e dalla presidente di Riferimenti Adriana Musella, si snoda lungo Corso Garibaldi fino a raggiungere l’abitazione dell’ing. Gennaro Musella, assassinato il 3 maggio del 1982 con un’autobomba.   «Nasce dal sacrificio di tutte le vittime di mafia e dal dolore dei loro cari l’impegno – ha detto il presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico – e questo è anche un messaggio di speranza e di riscatto, il segnale della vita che rinasce attraverso l’impegno di tutti tenendo viva la memoria delle vittime. Ecco perchè la nostra lotta, di istituzioni e cittadini onesti e lotta per la liberta e per rimuovere tutte le condizioni che ostacolano ogni processo di sviluppo e di crescita civile. Trovarsi oggi in mezzo a migliaia di giovani è il segnale che il cammino è cominciato».

L’INCONTRO. Il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, ha incontrato nella Prefettura di Reggio Calabria, don Giacomo Panizza, il sacerdote oggetto di intimidazioni per la sua comunità a Lamezia Terme, insieme al sindaco di Lamezia, Gianni Speranza, ed al prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci.   «E’ stato il Ministro – ha detto don Panizza – a volerci incontrare prima della riunione con il Prefetto. Ci ha chiesto il polso della situazione a Lamezia e gli abbiamo raccontato delle difficoltà del momento e della presenza esagerata del clan. Ma gli abbiamo anche detto che la società si sta svegliando. Gli ho sottolineato quanto sia importante la partecipazione della gente, mentre il sindaco gli ha detto dell’importanza che il Tribunale di Lamezia non venga chiuso ed il ministro si è impegnato a parlarne con la collega Severino».   

«Al Ministro – ha detto Speranza – abbiamo parlato della situazione del tribunale e gli abbiamo anche spiegato quale è stata la nostra risposta agli attentati alla comunità di don Panizza: la proroga per altri 15 anni della gestione del bene confiscato».

 

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