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CASSANO JONIO  (CS) – Il giorno dopo il messaggio di Papa Francesco sulla morte del piccolo Cocò, ucciso e bruciato insieme al nonno e alla compagna di quest’ultimo, arriva la presa di posizione della famiglia Abbruzzese di Cassano alla Jonio, richiamata spesso nelle indagini sul delitto. Attraverso il loro legale, l’avvocato Giorgia Greco, la famiglia Abbruzzese scrive “per dissociarsi con forza dai fatti orribili che hanno colpito duramente la famiglia Iannicelli e, in particolare, il piccolo Nicola”.
“Siamo vicini al dolore dei familiari delle tre vittime – è scritto nella lettera diffusa dal legale – ma respingiamo con forza le accuse mosse nei nostri confronti, precisando che amiamo moltissimo sia donne che bambini e che un fatto così brutale ci ha lasciati davvero attoniti”. Rispetto ai riferimenti alla famiglia Abbruzzese, nella missiva si aggiunge che si tratta di “pure e semplici illazioni, accuse infondate rispetto alle quali ci teniamo a che emerga la verità al più presto. In ultimo pensiamo che taluni fatti orribili, come quelli accaduti nel nostro paese, debbano rimanere sotto il più stretto riserbo investigativo – concludono gli Abbruzzese – e che fatti del genere devono essere perseguiti nelle aule di giustizia senza che un eventuale processo venga anticipato attraverso il mezzo mediatico”.

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LA MAMMA DI COCO’ PRESTO A CASA – Così, mentre le indagini proseguono in maniera serrata, la Corte di Appello di Catanzaro ha concesso gli arresti domiciliari alla mamma del piccolo Cocò. Lo rende noto Franco Corbelli, del Movimento Diritti Civili, che per un anno ha combattuto per aiutare il piccolo Cocò e la sua giovane mamma (che Diritti Civili era riuscito il 21 dicembre 2012 a far scarcerare, dopo che il bambino aveva vissuto per oltre un mese in cella con la madre)
Antonia Iannicelli non potrà però subito lasciare il carcere perchè è pendente un’altra vecchia condanna definitiva a tre anni per droga che sta finendo di scontare e la cui competenza, essendo la Iannicelli sotto i 25 anni, è del Tribunale dei minori di Catanzaro.

“Domani mattina – afferma Corbelli – d’accordo con l’avvocato difensore della ragazza, presenteremo una istanza urgente anche al giudice di sorveglianza del Tribunale dei minori di Catanzaro. Domani chiederemo e otterremo sicuramente l’analogo provvedimento dal giudice di sorveglianza del Tribunale dei minori, che permetterà così alla mamma del piccolo Cocò di raggiungere le sue due bambine nella casa famiglia dove sono ospitate insieme ai cuginetti e a tre zii. Domani incontrerò in carcere i genitori del piccolo Cocò – conclude il leader di Diritti Civili – e spero di poter comunicare loro che Antonia può già domani stesso raggiungere le sue due bambine nella casa famiglia”. La madre di Cocò aveva scritto una lettera per chiedere di non rispondere con la vendetta.

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