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SCILLA (RC) – Durante la prima di “Scilla in passerella”, l’evento organizzato dalla Filodrammatica Scillese con la direzione artistica di Ossi di Seppia e Sabbiarossa Edizioni, il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri è voluto tornare, intervistato da Paola Bottero, su alcuni argomenti balzati agli onori delle cronache negli ultimi mesi. In particolare sull’attuale normativa legata all’applicazione del carcere duro per chi è in carcere con l’accusa di associazione mafiosa e l’eventuale sua estensione a chi ottiene voti dalla mafia, il magistrato reggino ha auspicato una riforma «parificando il 416 ter (voto di scambio) al 416 bis (associazione per delinquere di stampo mafioso), aumentando le pene cosicché non diventi più conveniente delinquere». Inoltre, per Gratteri è necessario «modificare il codice di procedura penale riguardo l’ordinario, trasformando i reati bagatellari in contravvenzioni, perché oggi il tribunale è un lavandino otturato, una strada piena di buche».
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