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MATERA – Guanti neri e cori contro chi non ci ha ancora messo la faccia, dicendo no all’articolo 38 del Decreto Sblocca Italia. Così i lucani hanno manifestato anche a Matera, nello stesso giorno in cui 34 anni fa una scossa di terremoto rase al suolo città e paesi e uccise quasi 3000 persone. E’ da qui che vuole ripartire una regione non più disposta a diventare il territorio preferito dai grandi gruppi industriali in cerca di petrolio. L’articolo 38 del decreto Sblocca Italia deve essere rispedito al mittente e per convincere la Regione che non ha ancora impugnato l’atto del Governo, a Matera sono arrivati ragazzi, mamme, adulti e due sindaci in rappresentanza di oltre 40 comuni lucani. Il Comitato No inceneritore ieri ha distribuito nel gazebo in piazza circa 900 guanti neri in lattice, il vero simbolo della giornata di protesta. A firmare la loro petizione per evitare che in città si brucino rifiuti nell’inceneritore di Italcementi, sono stati oltre 300.

a.ciervo@luedi.it

(L’articolo completo sull’edizione acquistabile online e in edicola)

 

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