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POTENZA – Quella di Giovanni Chiarelli al Crob sarebbe una nomina «illegittima», conseguita soltanto grazie al «colposo operato dell’amministrazione», nella persona del direttore generale Giuseppe Cugno.

E’ quanto sostiene il ricorso presentato dall’ex direttore amministrativo dell’azienda sanitaria di Rionero, Maria Mariani, contro l’affidamento dell’incarico al suo successore.

A occuparsene sarà il Tar Basilicata, che nei giorni scorsi ha già respinto l’istanza di sospensione immediata degli atti conclusivi della selezione avviata a febbraio per quel posto da 6mila euro al mese nel fiore all’occhiello del sistema sanitario lucano.
L’ex Mariani, assistita dagli avvocati Giuseppe Mariani e Francesco Armenante, ha chiesto anche «il risarcimento dei danni tutti, nessuno escluso, patiti (…) per l’illegittimo e colposo operato dell’intimata amministrazione».

Ma il collegio presieduto da Italo Riggio, consiglieri Pasquale Mastrantuono e Benedetto Nappi, il pregiudizio lamentato, parla di un pregiudizio «peraltro genericamente enunciato» che «non presenta il carattere della gravità ed irreparabilità». Per questo hanno deciso di rinviare la questione a un’udienza di merito che dovrebbe essere fissata nei prossimi giorni, compensando le spese tra le parti.

Il bando per il rinnovo della dirigenza dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico di Rionero era apparso a febbraio sul Bur della Regione Basilicata.

Tra i requisiti per la nomina a direttore amministrativo si cita il possesso di una laurea «in discipline giuridiche ed economiche», di un attestato di formazione manageriale «in materia di sanità pubblica e di organizzazione e gestione sanitaria», nonché l’aver «svolto, per almeno cinque anni, qualificata attività di direzione tecnica-amministrativa in enti, aziende o strutture sanitarie, pubbliche o private, di media e grande dimensione con diretta responsabilità delle risorse umane e strumentali affidate».
Quindi ad aprile gli incarichi, con la conferma del direttore sanitario uscente, Sergio Molinari, e l’avvicendamento tra Mariani e Chiarelli.

Nonostante siano entrambi dipendenti dell’Azienda sanitaria locale di Potenza, il vecchio e il nuovo direttore amministrativo non sembrano aver mai incrociato le loro carriere.

Chiarelli, laureato in scienze politiche a Napoli, si è specializzato a Roma, all’Università Cattolica, e ha sempre lavorato tra Lagonegro, Senise e la sua Lauria. Mentre Mariani ha studiato alla Luiss di Roma e oltre alla specializzazione in «gestione sanitaria», vanta anche un master di secondo livello alla Bocconi.

Il primo arriva direttamente dalla città dei Pittella e non nasconde in pubblico la sua simpatia per le iniziative politiche dei due fratelli: il governatore e l’eurodeputato. La seconda, invece, è la cognata del consigliere regionale – ed ex sindaco di Potenza – Vito Santarsiero, e non ha mai nascosto la sua “diffidenza” nei confronti della “rivoluzione” annunciata.

All’udienza cautelare del 9 settembre Chiarelli non si è nemmeno costituito. Per l’azienda, invece, è comparso l’avvocato Giuseppe Buscicchio.

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