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LIMBADI (VV) – Pantaleone Mancuso, di Limbadi, presunto boss dell’omonima cosca di ‘ndrangheta, è stato condannato a sei anni e otto mesi di reclusione per la detenzione di una bomba che, il 23 febbraio 2013, avrebbe consegnato a due giovani nell’ambito di una faida tra gruppi criminali del vibonese. La sentenza è stata emessa dal tribunale di Vibo Valentia.

Al termine della requisitoria il pubblico ministero della Dda di Catanzaro, Camillo Falvo, aveva chiesto la condanna dell’imputato a 12 anni di reclusione. Il difensore di Mancuso, l’avvocato Francesco Calabrese, ne aveva chiesto l’assoluzione.

Al processo si è giunti al termine di un’inchiesta della Dda sulla duplice faida in atto tra il 2011 e il 2014 tra le cosche della ‘ndrangheta del vibonese. L’accusa ha sostenuto che Mancuso avrebbe affiancato sia i Patania che i Loielo, che a loro volta si fronteggiavano nella faida.

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