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IL rischio è che la professione di guida turistica si trasformi, in Italia, in terra di nessuno.
Conseguenze dell’interpretazione errata dell’art. 3 della legge n.97 della legge 6 agosto 2013. Infatti, sottolinea la Gta, l’associazione delle guide turistiche abilitate della Basilicata,  «Nonostante tutte le forze politiche presenti in parlamento  abbiano riconosciuto il grave errore ed approvato numerosi ordini del giorno, il governo dimissionario non ha  saputo cogliere le nostre istanze a dimostrazione di una politica nazionale autolesionista». 
L’articolo 3 della legge, infatti,  consente alle guide turistiche abilitate  ad esercitare la propria professione in altri Stati membri, di operare abitualmente su tutto il territorio italiano,  e non più solo temporaneamente ed occasionalmente, in regime di libera prestazione di servizi senza le  necessarie autorizzazioni richieste dalla legislazione del nostro Paese.  Per questo la Gta chiede ai parlamentari lucani di presentare un emendamento per sospenderne la validit. 
« Ciò dequalifica, di fatto,  drasticamente la professione di guida turistica e favorisce l’esercizio abituale della professione in tutto   il territorio italiano alle guide turistiche provenienti dagli altri Stati membri, con grave danno per la nostra  categoria, per il turista consumatore che esige una prestazione altamente qualificata, per l’immagine delle  nostre città d’arte raccontate sommariamente, per l’occupazione e per l’economia nazionale privata di un  gettito fiscale e contributivo considerevole. 
In altri termini il nostro patrimonio naturale e culturale viene  sfruttato – scrive ancora Giovanni Ricciardi presidente della Gta – non più in maniera temporanea e occasionale ma abitualmente da guide turistiche, agenti di viaggio  e tour operators che arricchiscono le casse di altri paesi europei. 
Per sua natura,  la guida turistica è colui che interpreta il patrimonio culturale e ambientale di un territorio nella  lingua scelta dal turista e possiede normalmente una qualificazione specifica per un determinato territorio. 
«La specificità di area geografico-culturale è  una caratteristica  imprescindibile dell’esercizio della professione di guida turistica – prosegue Ricciardi – e la competenza territoriale, comprovata  tramite esame di abilitazione, non viola il principio della libera prestazione dei servizi. E’ impossibile saper effettuare visite guidate con competenza e professionalità su tutto il  territorio italiano, il cui patrimonio si presenta con una straordinaria realtà multiforme, che comprende  tipologie diverse, connesse con il sistema dei beni culturali di proprietà privata e di proprietà statale,  disseminate su tutto il territorio nazionale». L’attuazione di questa legge rischia di provocare conseguenze anche sotto il profilo complessivo del patrimonio italiano. 
«Nelle città- prosegue infatti il Gta –  ci sono così tanti beni  archeologici, artistici, storici, architettonici, bibliografici, archivistici, demoetnoantropologici, paesaggistici e  naturali che abbiamo l’impressione di vivere a stretto contatto con i beni culturali e quindi di muoverci nella  storia tutti i giorni. Questa straordinaria esperienza è vissuta quotidianamente dai cittadini italiani che vivono  in un territorio con oltre mille aree naturali protette pari all’11% dell’intero territorio nazionale. Non è possibile  conoscere la logistica di tutte le visite guidate effettuate su tutto il territorio italiano. Per la ricchezza di beni  ambientali e culturali presenti in Italia, le leggi regionali hanno stabilito che le abilitazioni all’esercizio della  professione debbano riguardare uno specifico ambito territoriale, regionale o provinciale. Per questo  – concludono i componenti del Gta – chiediamo a tutti i parlamentari lucani, al presidente della regione Basilicata, al direttore dell’Azienda di  promozione turistica, ai presidenti delle Province e ai sindaci dei Comuni di Matera e di Potenza, ai  presidenti degli Enti camerali, degli Enti parco e dei G.a.l., di attivarsi tutti insieme affinchè  il Governo nazionale sospenda la validità della  legge n. 97/2013 e approvi subito una legge nazionale sulle guide turistiche che dia linee guida unitarie alle regioni».
matera@luedi.it 

IL rischio è che la professione di guida turistica si trasformi, in Italia, in terra di nessuno.

Conseguenze dell’interpretazione errata dell’art. 3 della legge n.97 della legge 6 agosto 2013. Infatti, sottolinea la Gta, l’associazione delle guide turistiche abilitate della Basilicata,  «Nonostante tutte le forze politiche presenti in parlamento  abbiano riconosciuto il grave errore ed approvato numerosi ordini del giorno, il governo dimissionario non ha  saputo cogliere le nostre istanze a dimostrazione di una politica nazionale autolesionista».

L’articolo 3 della legge, infatti,  consente alle guide turistiche abilitate  ad esercitare la propria professione in altri Stati membri, di operare abitualmente su tutto il territorio italiano,  e non più solo temporaneamente ed occasionalmente, in regime di libera prestazione di servizi senza le  necessarie autorizzazioni richieste dalla legislazione del nostro Paese.  Per questo la Gta chiede ai parlamentari lucani di presentare un emendamento per sospenderne la validit.

« Ciò dequalifica, di fatto,  drasticamente la professione di guida turistica e favorisce l’esercizio abituale della professione in tutto   il territorio italiano alle guide turistiche provenienti dagli altri Stati membri, con grave danno per la nostra  categoria, per il turista consumatore che esige una prestazione altamente qualificata, per l’immagine delle  nostre città d’arte raccontate sommariamente, per l’occupazione e per l’economia nazionale privata di un  gettito fiscale e contributivo considerevole.

In altri termini il nostro patrimonio naturale e culturale viene  sfruttato – scrive ancora Giovanni Ricciardi presidente della Gta – non più in maniera temporanea e occasionale ma abitualmente da guide turistiche, agenti di viaggio  e tour operators che arricchiscono le casse di altri paesi europei.

Per sua natura,  la guida turistica è colui che interpreta il patrimonio culturale e ambientale di un territorio nella  lingua scelta dal turista e possiede normalmente una qualificazione specifica per un determinato territorio.

«La specificità di area geografico-culturale è  una caratteristica  imprescindibile dell’esercizio della professione di guida turistica – prosegue Ricciardi – e la competenza territoriale, comprovata  tramite esame di abilitazione, non viola il principio della libera prestazione dei servizi. E’ impossibile saper effettuare visite guidate con competenza e professionalità su tutto il  territorio italiano, il cui patrimonio si presenta con una straordinaria realtà multiforme, che comprende  tipologie diverse, connesse con il sistema dei beni culturali di proprietà privata e di proprietà statale,  disseminate su tutto il territorio nazionale». L’attuazione di questa legge rischia di provocare conseguenze anche sotto il profilo complessivo del patrimonio italiano.

«Nelle città- prosegue infatti il Gta –  ci sono così tanti beni  archeologici, artistici, storici, architettonici, bibliografici, archivistici, demoetnoantropologici, paesaggistici e  naturali che abbiamo l’impressione di vivere a stretto contatto con i beni culturali e quindi di muoverci nella  storia tutti i giorni. Questa straordinaria esperienza è vissuta quotidianamente dai cittadini italiani che vivono  in un territorio con oltre mille aree naturali protette pari all’11% dell’intero territorio nazionale. Non è possibile  conoscere la logistica di tutte le visite guidate effettuate su tutto il territorio italiano. Per la ricchezza di beni  ambientali e culturali presenti in Italia, le leggi regionali hanno stabilito che le abilitazioni all’esercizio della  professione debbano riguardare uno specifico ambito territoriale, regionale o provinciale. Per questo  – concludono i componenti del Gta – chiediamo a tutti i parlamentari lucani, al presidente della regione Basilicata, al direttore dell’Azienda di  promozione turistica, ai presidenti delle Province e ai sindaci dei Comuni di Matera e di Potenza, ai  presidenti degli Enti camerali, degli Enti parco e dei G.a.l., di attivarsi tutti insieme affinchè  il Governo nazionale sospenda la validità della  legge n. 97/2013 e approvi subito una legge nazionale sulle guide turistiche che dia linee guida unitarie alle regioni».

 

matera@luedi.it

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