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POTENZA – Stavano andando a trovare un proprio congiunto detenuto nel carcere di Betlemme. Solo che, invece di portare le classiche “arance e sigarette”, hanno provato a far entrare nelle mura del penitenziario hashish in grosse quantità. Ma il tentativo non è andato bene.

La Polizia Penitenziaria di Potenza , con l’ausilio delle unità cinofile del distaccamento di Trani ,  hanno rinvenuto e sequestrato la droga che era destinata ai detenuti.

A darne notizia, il sindacato autonomo di Polizia penitenziaria Sappe, il primo e più rappresentativo dei “baschi azzurri”. E il segretario regionale della Basilicata, Saverio Brienza, ha espresso vivo apprezzamento sia agli operatori di Polizia Penitenziaria di Potenza che  a quelli di Trani e soprattutto grande apprezzamento nei confronti dei cani antidroga che,  con il loro “fiuto”,  sono riusciti ancora una volta ad evitare l’introduzione di sostanze stupefacenti nel carcere lucano. Permettendo così alla Polizia Penitenziaria di interrompere il traffico illegale e procedere al sequestro della quantità rinvenuta e deferire i responsabili all’Autorità Giudiziaria.

Il distaccamento delle unità cinofile della Polizia Penitenziaria di Trani non solo hanno sempre raggiunto ottimi risultati durante le numerose operazioni svolte nel tempo negli istituti penitenziari sia della Puglia che della Basilicata – fa sapere il sindacato – ma anche in occasione di impiego durante pubbliche manifestazioni ed ancora presso luoghi maggiormente a rischio come le stazioni ferroviarie oppure altri luoghi “sensibili”, da sempre utilizzate dalla criminalità organizzata per lo spaccio della droga.  

Il Sappe ha invitato l’amministrazione penitenziaria ad assumere un ruolo di grande responsabilità e  potenziare le unità cinofile della Polizia Penitenziaria in tutto il territorio nazionale in quanto i dati statistici fanno ben comprendere che il fenomeno dell’introduzione di sostanze stupefacenti all’interno degli Istituti Penitenziari è sempre molto elevato e sembrerebbe addirittura in crescita.

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