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CASTROVILLARI (CS) – «Lei ha parlato di dissapori e di risentimenti covati per molti anni. Alla fine, evidentemente, non ce l’ha fatta più e ha deciso di fare ciò che ha fatto». E’ il procuratore della Repubblica di Castrovillari, Franco Giacomantonio, che ha commentato la confessione di Domenica Ruggiano, 54 anni, autrice dell’omicidio del marito e della figlia, avvenuto venerdì scorso in contrada Ficara di Villapiana. La donna è tuttora ricoverata in ospedale a Rossano, sorvegliata a vista dalle forze dell’ordine, stante il tentativo di suicidarsi avvenuto subito dopo il duplice omicidio. La dinamica dei fatti adesso pare chiara: la donna ha imbracciato il fucile e ha fatto fuoco contro il marito. Poi ha sparato alla figlia, che forse aveva tentato di ostacolarla. Infine ha sparato contro se stessa, ferendosi a una gamba. In stato di shock si è stesa sul letto, dove è rimasta per circa otto ore, fino a quando un passante non ha visto, nel giardino, il corpo del marito. La donna aveva due telefonini accesi vicino a lei, ma non ha chiamato nessuno, forse poichè voleva lasciarsi morire. «Per quanto riguarda la figlia, forse la donna ha sparato anche perchè c’era un dissapore con lei, che frequentava una persona non gradita alla famiglia». «Mio marito era un padre-padrone, un violento, e mi picchiava» ha detto Domenica Ruggiano nella dichiarazione fatta al pm, Maria Grazia Anastasia, alla quale ha confessato di essere stata lei venerdì scorso ad uccidere il marito, Vincenzo Genovese, e la figlia Rosa. È da questa situazione che ha avuto origine ed è maturato il risentimento di Domenica nei confronti del marito che l’ha portata al punto di ucciderlo. Un risentimento che l’avrebbe anche indotta a rifiutarsi di assisterlo dopo che l’uomo era stato colpito da un infarto con problemi di deambulazione, anche a causa di una condizione di obesità, che lo costringevano a muoversi con le stampelle, oltre ad una grave forma di asma. Il comportamento da padre-padrone di Vincenzo Genovese, secondo quanto ha raccontato la moglie, veniva messo in atto anche nei confronti delle due figlie, anche loro maltrattate e picchiate ripetutamente. Una situazione che si era attenuata dopo che Vincenzo Genovese aveva avuto problemi di salute, ma che era sempre incombente, con frequenti liti e discussioni tra Genovese e la moglie. Non c’è alcuna certezza, comunque, che Domenica Ruggiano venga arrestata. «Bisogna valutare per questo – ha detto il Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Franco Giacomantonio – le esigenze cautelari. I processi vanno fatti nel rispetto della normativa e non seguendo gli umori dell’opinione pubblica. Stiamo esaminando gli atti – ha aggiunto Giacomantonio – e prenderemo, con i tempi che speriamo siano i più rapidi possibili, le decisioni necessarie». Come detto Domenica Ruggiano è tuttora ricoverata nell’ospedale di Rossano per la ferita che si è procurata ad un’anca sparandosi un colpo, nel tentativo di suicidarsi, con lo stesso fucile che aveva usato per uccidere il marito e la figlia. La donna, le cui condizioni non suscitano alcuna preoccupazione, viene tenuta sotto stretta vigilanza da parte dei carabinieri per evitare che possa ritentare di suicidarsi.

 

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